La Regione Veneto con Decreto direttoriale n. 79 del 24 luglio 2018 relativo alla disciplina dell’evoluzione del potenziale viticolo, ha assegnato alle aziende agricole le nuove autorizzazioni per nuovi impianti di viti per uva da vino campagna 2018,

Il decreto n. 79/2018 e l’Allegato A sono consultabili nel Bollettino ufficiale della Regione del Veneto di venerdì 27 luglio 2018 al seguente link:

Bollettino Regione Veneto

Martedì, 24 Luglio 2018 10:49

Tavolo regionale sul caporalato

«Un primo incontro positivo e costruttivo per contrastare il caporalato, il lavoro sommerso e lo sfruttamento delle persone».
Gianmichele Passarini, presidente di Cia Veneto, commenta così l’incontro che si è svolto a Palazzo Balbi del tavolo regionale finalizzato al contrasto del caporalato in agricoltura.

«Il settore agricolo è tra quelli maggiormente esposti al rischio di irregolarità, per il carattere prevalentemente stagionale della domanda e per la difficoltà nel gestire i rapporti di lavoro con la manodopera. Purtroppo anche la campagna veneta è attraversata da situazioni al limite della legalità. Come associazione di categoria, siamo già impegnati per il contrasto a questo fenomeno, aderendo al progetto NAVE (Network Antitratta per il Veneto) e collaborando con realtà come Libera»

Al tavolo regionale Cia Veneto ha posto alcuni elementi di discussione.«Chiediamo – conferma Passarini – l’introduzione di un regime amministrativo e contributivo semplificato e meno oneroso per i rapporti di lavoro stagionali e di breve durata. Inoltre occorre rendere sempre più agevoli e rapidi i canali di ingresso e di assunzione dei lavoratori stranieri. È necessario favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Infine, visto che il tema sta tornando d’attualità in questi giorni, chiediamo il ritorno ai voucher: in agricoltura non hanno mai sostituito lavoro dipendente ma hanno fatto emergere tipologie di attività marginali e occasionali, legate alla stagionalità. Senza questo strumento si rischia di scoprire il fianco allo sfruttamento, al lavoro nero e, appunto, a forme di caporalato».

 

Cia Veneto chiederà alla Regione la proclamazione dello stato di calamità naturale su tutto il territorio regionale. Il susseguirsi di violenti eventi atmosferici sta fiaccando il settore e mettendo in serio pericolo i raccolti, con una duplice conseguenza: l’abbattimento del reddito per gli agricoltori e il rischio di un aumento dei costi dei prodotti.

“È una stagione molto particolare dal punto di vista climatico - conferma il presidente di Cia Veneto Gianmichele Passarini - e che richiede interventi compensativi da parte degli enti preposti. In prospettiva dovremo aprire un tavolo di discussione sulla sostenibilità del nostro settore: il Veneto è terra di eccellenze (con vantaggi anche per i settori della ricettività e della ristorazione) e di produzioni fondamentali per la vita quotidiana, ma a redditività bassissima. A questo tema si associa quello della gestione del suolo: la nostra regione è sempre più impermeabile e cementificata e ormai ogni pioggia un po’ più violenta si traduce in danni per le colture e le abitazioni. Ci auguriamo di trovare interlocutori per intraprendere azioni concrete”.

Ecco le zone più colpite:

Rovigo: particolarmente colpito l’alto Polesine, questa volta più Lendinara e Badia Polesine che Lusia, con grandine sabato pomeriggio . Con la tromba d'aria di domenica 15 ora di è arrivati a quasi 200 aziende danneggiate tra colture e strutture.

Verona: danni a est, al confine con la provincia di Vicenza. Danni ai vigneti (nell’ordine del 50-70%) della zona Doc Soave e Pinot grigio a causa della grandinata di venerdì notte.

Padova: danni in centro e prima periferia su mais, serre e ortofrutta. Colpite anche Alta Padovana e zona Montagnana. Si stimano danni al 35% delle colture, centinaia di migliaia di euro.