Sabato, 07 Luglio 2018 08:47

Grano duro, si rafforza la filiera

Si rafforza, con l’ingresso di due nuovi partner il patto di filiera tra mondo agricolo e cooperativo e industria di trasformazione per aumentare la disponibilità di grano duro italiano di qualità e sostenibile, che ha l’obiettivo di sostenere gli agricoltori e rafforzare la competitività della pasta italiana.

Stamattina a Roma è stato siglato un protocollo di intesa tra Assosementi, l’Associazione che rappresenta a livello nazionale l’industria sementiera, COMPAG, la Federazione Nazionale Commercianti di Prodotti per l'Agricoltura, che si aggiungono ai firmatari del primo patto di filiera (del dicembre scorso) al quale hanno aderito AIDEPI - Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri – Confederazione Produttori Agricoli e ITALMOPA - Associazione Industriali Mugnai d’Italia. Presenti alla firma, tra gli altri, il presidenti di AIDEPI Paolo Barilla e il presidente di Cia Veneto Gianmichele Passarini, in qualità di componente della Giunta nazionale della Cia –Agricoltori Italiani. Con le adesioni di Assosementi e COMPAG, la filiera viene così rappresentata in tutte le sue fasi, dal seme di grano al pacco di pasta.

In Italia ci sono 1,28 milioni di ettari coltivati a grano duro. A fronte di un leggero calo della superficie (-1,8% rispetto all’anno scorso), la produzione attesa è di 4,2 milioni di tonnellate.

In Veneto quasi 15mila ettari sono destinati a questa coltivazione e la produzione sfiora le 100.000 tonnellate. Nel complesso la resa di produzione è stata molto buona anche dal punto di vista qualitativo (+18,7% tra il 2017 e il 2016). Ma la superficie coltivata a frumento nella nostra regione ha subito una forte contrazione, scendendo del 33% in un anno.

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«Nel corso degli ultimi anni – spiega Passarini - i prezzi di mercato, ben al di sotto dei costi di produzione, insieme alla forte volatilità sui mercati internazionali, hanno messo a dura prova i produttori di grano duro italiano. L’incertezza sui prezzi condiziona le scelte imprenditoriali agricole e non aiuta la filiera ad avere un prodotto di qualità, costante nel tempo. La pasta italiana rappresenta l’eccellenza del Made in Italy e ha bisogno di una filiera forte e organizzata per poter competere al meglio nei mercati nazionali e internazionali. Il protocollo di intesa, tra le maggiori organizzazioni di rappresentanza del settore, segna un punto importante per rilanciare la filiera grano duro/pasta simbolo di qualità e di successo dell’Italia nel mondo».

Il protocollo d’intesa è una risposta concreta, volontaria e “di squadra” alle criticità di filiera che ostacolano la crescita del settore. Siamo primi nel mondo per produzione (3,3 milioni di tonnellate annue) e export di pasta (2 milioni di tonnellate), ma questo primato è a rischio. In primo luogo, la forte concorrenza internazionale di Turchia e Egitto, che pur con un prodotto di qualità inferiore stanno erodendo quote di mercato alla pasta italiana, forti anche del supporto dei rispettivi governi. Inoltre, un debole sostegno da parte del sistema Paese in Italia ha sensibilmente concorso nel tempo a scavare un solco, in termini di competitività, crescita e sostegno all’export, tra l’agroindustria pastaria italiana e quella europea ed extra europea.

infografica filiera grano pasta

Mercoledì, 04 Luglio 2018 15:27

Parchi regionali, l'audizione di Cia Veneto

Parchi regionali, Cia Veneto chiede il coinvolgimento degli agricoltori negli organi di gestione.
È questa la posizione che è stata espressa nella audizione in Seconda Commissione del Consiglio Regionale Veneto, che sta esaminando i progetti di legge sulle “Norme per la riorganizzazione e la razionalizzazione dei Parchi Regionali”.
«La valutazione delle proposte di legge 143 e 217 è positiva – spiega il presidente di Cia Veneto Gianmichele Passarini - ma consideriamo carente l’attenzione al ruolo che l’agricoltura svolge all’interno delle aree parco. Per permettere agli agricoltori di esplicare pienamente il proprio ruolo attivo nella gestione del territorio e nella tutela e valorizzazione ambientale, occorre valorizzarne il ruolo e coinvolgerli negli strumenti di gestione e nei progetti di tutela e valorizzazione».
Spesso i motivi di contrasto e insofferenza in taluni ambiti protetti, insorgono a causa dell’incremento di specie selvatiche, non sempre appartenenti a specie autoctone, che arrecano ingenti danni alle coltivazioni e agli allevamenti, indennizzati spesso tardivamente e solo parzialmente.
«Il testo proposto non considera le rappresentanze agricole all'interno della “Comunità del Parco” (che è l’organo di indirizzo politico-amministrativo) relegando le realtà agricole dei territori ancora solo alla “Consulta”, che si limita a svolgere un compito propositivo e consultivo. Chiediamo di conseguenza una presenza almeno nella compagine della Comunità del Parco».
Sempre in tema di governance, Cia Veneto chiede che la legge preveda un concorso per la scelta del Direttore del Parco, che dovrà essere una persona «con esperienze specifiche nel settore».

Venerdì, 08 Giugno 2018 14:04

Contratto, Cia Veneto apre al dialogo

Passarini«Nessuna rottura con le organizzazioni sindacali: solo una sospensione della trattativa, con la nostra piena disponibilità a riaprire il confronto e chiudere la discussione sul rinnovo del contratto».
Gianmichele Passarini, presidente di Cia Veneto, commenta così lo sciopero annunciato dalle categorie dei lavoratori agricoli di Cgil,Cisl e Uil, proclamato per il prossimo 15 giugno. «Da parte delle associazioni di categoria, ed in particolare di Cia, c’è stata massima apertura alle proposte giunte dal sindacato, molte sono state accettate nel corso di questa trattativa. Ma ci sono due punti che riteniamo imprescindibili. Il primo riguarda la rigidità sull’orario giornaliero di lavoro, previsto in sei ore e trenta. Credo sia l’unico ed ultimo contratto nazionale a prevedere una norma così ferrea. Siccome il lavoro agricolo è legato a molteplici fattori (climatici, produttivi, ecc.), noi chiediamo di fissare una durata settimanale, da distribuire però a seconda delle necessità. Quella eccessiva rigidità diventa anche un rischio ed un onere per le aziende, in termini di controlli da effettuare (e di possibili multe in caso di sforamento)».
La seconda questione è quella del salario minimo. «A livello nazionale – conferma Passarini – sta cambiando il quadro legislativo. Non sappiamo né quando né come verrà applicato un salario minimo promesso dal Governo. Pensiamo sia bene tutelare i nostri lavoratori prevedendo questo aspetto nel contratto, senza aspettare che ci venga imposto da fuori». Il presidente di Cia Veneto auspica comunque una ripresa delle trattative già dopo l’agitazione degli operai agricoli. «Ci sono ancora molti punti da trattare, a partire da quello delle retribuzioni: cerchiamo di pensare agli interessi degli agricoltori superando questi ostacoli».

Cia Informa giugno 2018

  • la Nuova AGEA;
  • T.U. Piante Officinali;
  • Canapa: coltivazione e regole;
  • acconto IMU 2018;
  • acconto TASI 2018;
  • imposte: saldi e acconti di giugno;
  • diritto camerale 2018;
  • remissione in Bonis su F24 Elide;
  • Enea: invio scheda informativa;
  • Sanatoria redditi esteri ex AIRE e ex frontalieri;
  • retribuzioni medie 2018 piccoli coloni e compartecipanti famigliari;
  • scadenzario di giugno.

la SPESA in CAMPAGNAL'Associazione Nazionale "la Spesa in Campagna", nata su iniziativa della Cia - Agricoltori Italiani , opera per valorizzare i territori, la filiera corta e la qualità dei prodotti agricoli.

Il progetto "la Spesa in Campagna" intende:

- favorire relazioni dirette tra agricoltori e consumatori;

- far conoscere la storia di prodotti di qualità, le persone che li hanno realizzati, i campi da cui provengono;

- far ammirare i territori ed i paesaggi di origine dei prodotti;

- garantire prezzi equi correlati solo ai processi produttivi, e non ai passaggi intermedi nella filiera.

Le aziende che aderiscono al circuito "la Spesa in Campagna" rispettano regole precise che prevedono tra l'altro la disponibilità a sottoporsi a verifiche, che, secondo i principi del controllo partecipato, sono aperte anche ai rappresentanti delle associazioni dei consumatori.

Il consumatore può acquistare i prodotti con diverse modalità:

Punto vendita in azienda: recarsi direttamente in azienda per acquistare i prodotti. Il cittadino/consumatore avrà occasione di conoscere da vicino lo stesso imprenditore, l'attività agricola, le tecniche di coltivazione e di allevamento animali, la cultura contadina, nonché di godere del paesaggio agrario circostante, delle bellezze naturali e artistiche del territorio.

Vetrina del Territorio: nello stesso punto vendita di un'azienda, oltre ai prodotti realizzati in proprio dall'azienda, possono spesso trovarsi anche i prodotti delle aziende limitrofe dello stesso territorio.

...... ma anche restare in città per fare la spesa "in campagna":

E-commerce: procedere all'acquisto on - line con la consegna a casa del prodotto scelto, sempre con la massima trasparenza sulle condizioni di vendita, di spedizione e i tempi di consegna, secondo gli standard di sicurezza garantiti dalle più avanzate tecnologie moderne.

Mercato contadino: un'iniziativa che raccoglie piccoli produttori agricoli locali e li mette direttamente in contatto con i consumatori finali nelle piazze dei tanti comuni d'Italia.

Bottega locale: un'aggregazione di aziende agricole del territorio che portano i propri prodotti nella bottega e che hanno scelto di gestire in maniera associata la vendita diretta.

Relazioni dirette si possono sviluppare anche con i GA (S )- Gruppi di acquisto (Solidali) presenti sul territorio, per organizzare la fornitura dei prodotti con modalità concordate sulla base delle loro particolari esigenze.

Per maggiori informazioni rivolgersi alla sede Cia a voi più vicina.

logoTurismo Verde” Associazione dell’Agriturismo per l’Ambiente, il Territorio e la Cultura rurale. “Turismo Verde” é l’associazione della Cia agricoltori italiani che rappresenta e tutela le aziende agricole che svolgono:

  • attività di agriturismo, nella sua accezione più classica quali ospitalità, ristorazione, degustazione, attività sportive, attività ricreative
  • attività comprese nella definizione di multifunzionalità e che la collettività riconosce proprie dell’agricoltura, quali la didattica, il sociale, la valorizzazione della biodiversità, del paesaggio rurale e delle tradizioni culturali locali.

Organizza iniziative per favorire e valorizzare la diffusione delle attività delle aziende associate, dei loro servizi e dei loro prodotti partecipando anche a fiere, mostre, mercati ed iniziative editoriali e pubblicitarie.

“Turismo Verde” é presente su tutto il territorio con una sede nazionale e sedi regionali e provinciali.

COMPONENTI GIUNTA AGIA VENETO  
       
Cognome Nome Provincia  
BISARELLO LUCA PADOVA Presidente
TRIVELLATO LUCA PADOVA  
MICHIELETTO GIORGIA PADOVA  
FACCINI ERRI ROVIGO  
BONAN MARCO BELLUNO  
FELETTI SALVATORE TREVISO  
BUSO ANDREA TREVISO  
PONZIO PIERLUIGI VICENZA  
CARCERERI ELISA VERONA  
LIBELLI ELISA VERONA  
BERTOLIN ETTORE VENEZIA  
LORA EMILIO VICENZA  

logoL'Associazione Giovani Imprenditori Agricoli - AGIA - è promossa dalla Confederazione italiana Agricoltori opera all'interno della Confederazione Italiana Agricoltori e si prefigge di esserne un 'valore aggiunto', arricchendo l'azione confederale.

L'attività dell'AGIA è, soprattutto, indirizzata ad agevolare il ricambio generazionale attraverso l'inserimento dei giovani nell'attività agricola ed a valorizzare i giovani imprenditori agricoli che già operano.

Gli obiettivi principali che l'Associazione persegue sono:

  • rendere protagonisti i giovani agricoltori nel raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020, ovvero di costruire una società intelligente, sostenibile e inclusiva;
  • perseguire l'obiettivo di costruire l' "Agricoltura strategica" capace cioè di attivare di fare recuperare "reddito d'impresa" oltre che garantire sviluppo  sociale, ambientale e culturale;
  • mettere al centro un nuovo modello di sviluppo che realizzi rapidamente il passaggio dal vecchio modello di crescita basato su "consumo-rendita-debito pubblico" a un modello generativo incentrato su "valore-investimenti-reddito-lavoro" ovvero sul "Territorio e il suo valore";
  • definire in accordo e sinergia con la Cia una propria  strategia rispetto alla produzione agricola e alimentare,  in senso evolutivo e quindi capace di contemplare i paradigmi naturali con una nuova rivoluzione verde. L'effetto più rilevante di questa evoluzione si potrà sostanziare nella capacità del settore agro-alimentare di adattarsi ad un gran numero di varianti e richieste specifiche, quindi nella capacità di assecondare nuove combinazioni nelle esigenze del consumo dell'uomo (tra naturalità e tradizione, funzionalità e convenienza), oltre a fornire maggiori garanzie di sicurezza dell'alimento;
  • operare per  accrescere la produttività dell'agricoltura italiana  con un minore utilizzo delle risorse idriche, minore impiego di energia, meno fertilizzanti (soprattutto fosforo ed azoto), minori pesticidi e un migliore stato dei suoli, risorsa essenziale per la produzione agricola e ciò richiede importanti innovazioni di processo e di prodotto;
  • difendere e promuovere la professionalità dei giovani imprenditori agricoli, mettendo a loro disposizione la miglior  "consulenza" attraverso i sistemi della conoscenza;
  • intraprendere azioni ed iniziative affinché si realizzi un effettivo miglioramento della qualità della vita nelle dove i giovani vivono e lavorano, attraverso un'adeguata infrastrutturazione di servizi come scuole, trasporti strutture sanitarie e banda larga.

CRESCIAMO NELL'AGRICOLTURA

logoagia

Sei un giovane che ama la terra e l’agricoltura? Hai idee innovative e vuoi confrontarti con i tuoi coetanei?

Entra a far parte dell’Associazione Giovani Imprenditori Agricoli che opera all’interno della Confederazione Italiana Agricoltori con l’obiettivo di favorire l’inserimento dei giovani nell’attività agricola.
Con AGIA hai l’opportunità di avere servizi di assistenza tecnica, contabile, legale ed agronomica, e di partecipare a numerosi corsi di Formazione Professionale.

Possono aderire all’AGIA i giovani che, a qualsiasi titolo, conducano, soli od associati, imprese agricole, i coadiuvanti familiari, i giovani che vivono ed operano nell’ambiente rurale, i diplomati degli istituti tecnici professionali agrari, i laureati in scienze agrarie e forestali, in veterinaria purchè in età compresa tra i 18 ed i 40 anni.

                                                        

GIORGIA MICHIELETTO - Presidente AGIA Padova

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