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DL 4/2019 e Assistenza fiscale
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Mod.IVA 2019: nuova compilazione rigo VL33
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Fattura elettronica per conferimenti a coop.ve
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LIPE 2019
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Reddito di allevamento: le nuove specie
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Allevamento eccedentario non dichiarato
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ISA anche per le imprese agricole
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Comunicazione ENEA 2019
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Limiti per università non statali - Il nuovo modello RLI
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Nuove tariffe INAL
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CAF regime stagionale per i contratti a termine
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INPS: nuovi modelli Gestione aziende agricole
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Scadenzario di aprile
Convenzione con FIAT
In relazione agli accordi intercorsi fra FCA Italy S.p.A. e C.I.A. Agricoltori Italiani, allo scopo di offrire un trattamento di miglior favore ai professionisti iscritti a CIA, FCA Italy ha predisposto speciali condizioni commerciali, valide per l’acquisto di autoveicoli nuovi dei marchi Fiat, Abarth, Lancia, Alfa Romeo, Jeep e Fiat Professional, valide fino al 31.12.2019.
Nel file allegato tutte le informazioni utili.
Cia Veneto porta al Vinitaly la sostenibilità
Cia Agricoltori Italiani Veneto porta al Vinitaly la sostenibilità. Il tradizionale appuntamento veronese con la filiera del vitivinicolo diventa occasione, quest’anno, per puntare l’attenzione sulle tematiche ambientali.
«Il sistema CIA – conferma il presidente regionale Gianmichele Passarini – è presente con uno suo stand, al padiglione 10, insieme a 25 aziende associate provenienti da Sicilia, Sardegna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte e Lombardia. Una vetrina per i vini e gli olii delle altre regioni. Noi invece abbiamo alcune decine di aziende (che producono dal prosecco all’amarone) presenti con i propri spazi: abbiamo scelto realtà che puntano sulla sostenibilità, perché è questo il messaggio che vogliamo lanciare».
Perché l’idea che l’agricoltura inquini fa fatica ad essere sradicata. «Eppure i passi in avanti sono stati giganteschi», spiega Passarini. «Parliamo del vino bandiera della produzione veneta, il Prosecco. Non molti sanno che le 178 aziende che aderiscono al Consorzio di Tutela del Prosecco hanno sottoscritto un Protocollo di autoregolamentazione per la gestione sostenibile dei vigneti, inteso a minimizzare l’impatto della chimica sul territorio. Questo protocollo, ad oggi, è più severo delle leggi vigenti: esclude vari principi attivi tuttora ammessi dal Ministero dell’Agricoltura, dalla UE e dall’OMS».
I risultati sono concreti. Quasi la metà delle aziende (69 su 178) promuove interventi di sistemazione idraulico–agraria del terreno e azioni volte alla preservazione degli elementi di pregio del paesaggio vitivinicolo. Crescono gli interventi di restauro e mantenimento del patrimonio architettonico locale. Sono 84 le aziende che hanno effettuato investimenti in risorse energetiche rinnovabili (centrali idroelettriche, solare termico, ecc.) hanno risparmiato all’ambiente circostante l’emissione di alcune migliaia di tonnellate di anidride carbonica. L’81% dei produttori adotta metodi di riciclo dei materiali di scarto della produzione in vigneto e il 90% delle aziende DOCG riutilizza i sottoprodotti della trasformazione dell’uva per la fertilizzazione del terreno.
«Sono i dati ufficiali del Consorzio di Tutela – aggiunge Passarini – che dimostrano come il settore agricolo sia particolarmente sensibile ai temi ambientali. In queste settimane in tutto il mondo, grazie soprattutto ai giovani, è tornato d’attualità parlare di clima e di rispetto dell’ambiente. Ci è sembrato coerente portare questo messaggio nella più grande fiera italiana. Certo, parleremo di altre questioni molto importanti, come l’export. La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina e la Brexit mettono a rischio la nostra capacità di andare all’estero. Il “no deal” ci colpirebbe in modo diretto, visto che il Regno Unito rappresenta il quarto mercato di sbocco per le esportazioni agroalimentari tricolori e il terzo all'interno dei confini comunitari. Tra i prodotti italiani più venduti, il primo è il vino, che rappresenta il 24% del totale delle esportazioni Oltremanica, con un fatturato superiore a 830 milioni di euro».
CIA al Vinitaly
Cia-Agricoltori Italiani sarà presente alla 53esima edizione del Vinitaly, in programma a Verona da domenica 7 aprile al 10, con tante iniziative e novità legate al mondo del vino e soprattutto con ospiti politici per fare il punto sulla situazione del settore.
Con Cia-Agricoltori Italiani al Salone internazionale del Vino e dei Distillati, 25 aziende associate provenienti da Sicilia, Sardegna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte e Lombardia. Racconteranno vini e territorio al Padiglione 10 - Stand D2.
Il Vinitaly 2019 di Cia-Agricoltori Italiani sarà, dunque, nel segno delle degustazioni e dei suoi protagonisti: vini regionali, ma anche birre artigianali e olii extravergine d’oliva.
Tanti gli ospiti d’eccezione di Cia-Agricoltori Italiani. Nell’Area meeting arriverà il commissario europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, Phil Hogan e una delegazione di eurodeputati italiani (domenica 7 aprile, prima dell’inaugurazione della Fiera). Il presidente Commissione Agricoltura della Camera, Filippo Gallinella, presenzierà, invece, alla degustazione dei vini solidali (lunedì 8 aprile, alle 11:00). Dopo di lui, prevista la visita delle istituzioni regionali (alle 14:00 sempre di lunedì).
In programma con Cia-Agricoltori Italiani nel suo spazio espositivo, innumerevoli incontri tra palato e vini locali, momenti tematici con le aziende aderenti alla rete del Forum Nazionale Agricoltura Sociale e focus su realtà vitivinicole giovani o al femminile.
Attenzione eccezionale alla Nocciola Piemonte IGP e all'immancabile viaggio del gusto tra gli olii extravergine. Torneranno, infatti, in chiave internazionale, le iniziative speciali con i buyer esteri dell'Agenzia ICE per la valorizzazione delle birre artigianali italiane e, al fianco di Italia Olivicola - Consorzio Nazionale, la promozione degli olii tracciati extravergine d’oliva. Tendenze e ricerca faranno sintesi nella "Passion wine cocktail", il mix esperienziale offerto da drink a base di spumanti, vini e agrumi siciliani. Momento clou, con il maestro Beppe Vessicchio (martedì 9 aprile, alle 15:30). Dirigerà idealmente l’orchestra Cia-Agricoltori Italiani, per sottolineare come anche il vino sia musica celestiale.
Dino Scanavino, presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, interverrà insieme ai presidenti di Confagricoltura, Uiv, Federvini, Federdoc e Assoenologi e Alleanza coop agroalimentari, al convegno promosso dalla Filiera del Vino Italiana “Conversazione con le Organizzazioni della Filiera Vitivinicola” (domenica 7 aprile, alle 14:00 - Area Talk Show Stand Mipaaft), dove è previsto anche il saluto del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte il quale incontrerà successivamente i presidenti del settore agroalimentare tra i quali Scanavino.
“Il Vinitaly è da sempre una vetrina importante per i produttori e il contatto privilegiato con gli operatori commerciali italiani ed esteri. Ecco perché -spiega Dino Scanavino, presidente Cia-Agricoltori Italiani- consideriamo da sempre prioritario offrire alle nostre aziende associate uno spazio in grado di valorizzarne il peso e le potenzialità. I loro vini -conclude Scanavino- sono i veri protagonisti che scegliamo di raccontare con degustazioni e iniziative mirate per ricordare quanto territorio, agricoltura sociale, ruolo delle donne e giovani, ma anche tecnologia e infrastrutture, siano le vere leve dello sviluppo del settore vitivinicolo”.
Revisione macchine agricole - Decreto di proroga
E’ stato pubblicato il D.I. 28/02/2019 numero 80, attualmente in attesa di registrazione da parte degli organi di controllo, che modifica le scadenze previste dal Decreto del 20/05/2015 (revisione generale periodica delle macchine agricole ed operatrici, ai sensi degli articoli 111 e 114 del decreto legislativo 30/04/1992, numero 285).
Revisione macchine agricole - Decreto di proroga
E’ stato pubblicato il D.I. 28/02/2019 numero 80, attualmente in attesa di registrazione da parte degli organi di controllo, che modifica le scadenze previste dal Decreto del 20/05/2015 (revisione generale periodica delle macchine agricole ed operatrici, ai sensi degli articoli 111 e 114 del decreto legislativo 30/04/1992, numero 285).
Finanziamenti per la difesa delle imprese agricole contro la cimice asiatica
Sono aperti i termini per la presentazione delle domande di contributo per investimenti per la difesa attiva contro il fitofago Halyomorpha Halys ("cimice asiatica").
Sono ammissibili al contributo gli interventi per l'acquisto e la messa in opera di dispositivi per la protezione delle colture frutticole dai danni provocati da insetti fitofagi (reti anti-insetto e relativi accessori).
La spesa massima ammissibile a contributo è pari a 3.000,00 euro/ettaro; la manodopera aziendale e/o extra aziendale è pari a 1.498,00 euro/ettaro (14,00 euro/ettaro per 107 euro/ettaro).
Le superfici minime e massime ammesse ad agevolazioni sono, rispettivamente, pari a 1 ettaro e 4 ettoro per azienda.
Bando per la realizzazione di investimenti nelle aziende frutticole finalizzati alla prevenzione dei danni arrecati dal fitofago Halyomorpha Halys (cimice asiatica).
Le domande dovranno essere presentate ad AVEPA entro il 06 maggio 2019.
Vitivinicolo :Ristrutturazione e riconversione dei vigneti annualità 2020
La regione Veneto con Delibera Regionale n.277 del 19 marzo 2019 pubblicata nel Bur n. 27 del 22.03.2019 ha aperto i termini per la presentazione delle domande di contributo per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti annualità 2020.
Per informazioni rivolgersi presso gli uffici zona della CIA Agricoltori italiani.
Altro...
Cia a Padova con Libera contro tutte le mafie
Affermare i valori di legalità e giustizia e dire NO a criminalità e corruzione. Per questo Cia-Agricoltori Italiani, con la sua Ong ASeS, è anche quest’anno accanto a Libera per celebrare a Padova la XXIV Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Vogliamo dare il nostro contributo per costruire un modello di sviluppo alternativo alla logica del sopruso e del ricatto. Ricordare che l’agricoltura può rappresentare un’opportunità per un futuro di dignità e di rispetto.
La nuova PAC e la montagna
«La nuova Politica Agricola Comunitaria non dovrà essere solo un contenitore di risorse, ma di un progetto sociale di convivenza e di uguaglianza tra le popolazioni e tra le aree metropolitane e rurali. Gli agricoltori in montagna svolgono una funzione ecosistemica alla quale non si può rinunciare: fanno manutenzione del territorio, ma pagano in termini di infrastrutture reali, informatiche, di “reputazione” rispetto a chi vive in pianura. Queste differenze rappresentano un gap democratico, che la prossima PAC dovrà cercare di colmare».
Dino Scanavino, presidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, ha chiuso così l’incontro promosso da CIA Belluno a Sedico per parlare della specificità della montagna.
«Siamo a due mesi dalle elezioni Europee – ha dichiarato in apertura il presidente regionale di CIA Gianmichele Passarini – e senza certezze sulla Brexit: ci è sembrato il momento giusto per sensibilizzare tutto il mondo politico sui problemi della montagna. Il destino del Regno Unito è fondamentale per l'agricoltura veneta: con la Brexit, rischiamo di perdere il quarto mercato per la nostra regione».
Per il presidente provinciale, Luca Cosul Cuffaro, «l'agricoltura bellunese deve affrontare tantissimi problemi: dalla frammentazione fondiaria alla burocrazia, dalla viabilità alle dimensioni delle nostre aziende. Serve un aiuto tramite la PAC e il Piano di Sviluppo Rurale, altrimenti il futuro è a rischio: l'agricoltura è fondamentale per il nostro territorio, abbiamo visto i risultati dell'abbandono del territorio con il passaggio di Vaia. Dobbiamo poi legare agricoltura e turismo, riportando gente e imprese dove c'è un presidio agricolo. Non siamo alla ricerca di promesse elettorali, intendiamo fare capire che la montagna vive se non si spopola: e perché questo non avvenga, occorrono lungimiranza e programmazione».
Franco Contarin, direttore dell’«Autorità di Gestione del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale» della Regione Veneto, ha illustrato i numeri del PSR e gli interventi post-Vaia: su 1,2 miliardi di euro del PSR 2014-2020, 860 milioni di euro sono già stati concessi (il 75%, al 31/12/2018), 507 dei quali già liquidati (il 43%). Alle zone montane, a fine periodo, la Regione intende destinare il 35% dei fondi totali, e al momento si è circa al 41%; è stato ricordato che l'agricoltura di montagna “pesa” circa il 10% rispetto al totale regionale. Per la fase di ricostruzione post-Vaia, il riferimento è stato al decreto della Presidenza del Consiglio che ha sbloccato i finanziamenti, con i tempi e le modalità di presentazione delle richieste di contributo per enti pubblici e attività private.
Contro i tagli previsti nella nuova PAC si è espresso l’europarlamentare Herbert Dorfmann. «Sul tavolo abbiamo la proposta del Commissario al bilancio, Gunther Oettinger, che ha proposto un taglio del 3-4% ai fondi della PAC, lasciando invariato il primo pilastro e proponendo una riduzione del 15% al secondo pilastro, finanziato dagli Stati membri. È una scelta che penalizza la montagna e che contrasterò in ogni modo: il taglio al secondo pilastro rischi di creare un nuovo divario tra zone di pianura rispetto alla montagna».
Dorfmann ha avanzato anche una proposta a sostegno dei produttori di latte: si tratta di un nuovo strumento, già esistente da oltre 20 anni nel settore dell'ortofrutta, che prevede dei “programmi operativi” che coprono fino al 3% del primo pilastro: «Bisogna aiutare il settore latte in montagna, gli allevatori, ma anche le strutture, così da dare plusvalore al prodotto. Se il latte di montagna, con un costo di produzione più alto, ha lo stesso valore sul mercato del latte di pianura, non c'è possibilità di confronto: bisogna investire su prodotto e produttore, creando una filiera di valore».
«Come Parlamento Europeo, abbiamo davanti ancora cinque settimane di lavoro - ha aggiunto Dorfmann – e non arriveremo alla votazione della nuova PAC entro la fine di questo mandato, ma ci sarà presto una prima votazione in Commissione agricoltura. Speriamo di riuscire a fare passare le proposte emerse durante questo convegno.
«L’Europa è in una situazione drammatica – ha concluso il presidente Scanavino - Stiamo mettendo in discussione l’esistenza stessa dell’UE, c’è che la vuole disgregare. Ma è una strada sbagliata. Tutto quello che abbiamo fatto finora sono prove generali rispetto a quello che dovremo fare nel futuro: L’Europa deve essere una unica potenza commerciale. Divisioni e nazionalismi ci riporterebbero indietro».
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