Il presidente Passarini ospite di TV7
Il presidente Gianmichele Passarini: “Il Recovery Plan offre un’opportunità all’agricoltura, ci sono una settantina di miliardi per la transizione ecologica. Ma dobbiamo fare in modo che le nostre aziende possano cogliere questa opportunità: se chiudono - perché non hanno avuto gli adeguati sostegni - non offriamo un futuro al nostro settore primario”.
L'intervista del presidente di CIA Veneto Gianmichele Passarini a TV: ecco il filmato
PSR : apertura termini bandi 4.4 e 13.1
Il provvedimento dispone l’apertura dei termini di presentazione delle domande di aiuto per i tipi di intervento 4.4.3 Strutture funzionali all’incremento e valorizzazione della biodiversità naturalistica - Dotazioni necessarie al miglioramento della coesistenza tra le attività agricolo/zootecniche e fauna selvatica
e 13.1.1 Indennità compensativa in zona montana del Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2014- 2020. Scadenza 15 maggio 2021
Per info sede cia
Vaccinazioni, Cia Veneto: «Bene il protocollo, pronti a fare la nostra parte. Proponiamo precedenza alle categorie più deboli e liste "B" in caso di rinuncia»
«Ben venga il protocollo per la vaccinazione nelle aziende, ben venga il tavolo tecnico con tutti i soggetti coinvolti, per ottimizzare questo percorso».
Cia Veneto, che ha partecipato lunedì mattina all’incontro con il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e con l’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, plaude al coinvolgimento delle associazioni di categoria, datoriali e sociali nel piano per accelerare la campagna vaccinale.
«Non chiediamo corsie preferenziali o trattamenti di favore: collaboreremo con le istituzioni politiche e sanitarie per rendere il più efficace possibile questo protocollo. Riteniamo che vada data precedenza alle categorie più deboli e – per evitare casi come quelli di Treviso (con la chiamata dei dipendenti comunali e dei giornalisti – che venga prevista una lista di soggetti pronti a subentrare in caso di rinuncia.
In questi giorni cercheremo di preparare una fotografia puntuale e precisa del mondo agricolo, fatto prevalentemente di aziende medio-piccole, e forniremo tutto il supporto che ci verrà richiesto».
Sul ritiro cautelativo del vaccino di Astrazeneca, Cia Veneto attende il pronunciamento degli scienziati. «Speriamo solo non che la campagna non venga ulteriormente rallentata: dopo oltre un anno di convivenza con il coronavirus, abbiamo tutti voglia di lasciarci alle spalle la pandemia».
Fondo competitività 2020
Si informa che AGEA con proprie delibere I.O. N° 23 relative al Fondo per la competitività delle filiere e le I.O. N° 24 Filiera zootecnica in crisi, ha redifinito gli importi unitari in funzione del numero di domande presentate nel 2020.
Fondo competitività filiere
8,18 euro per ogni capo ovino IGP macellato;
5,45 euro per ogni capo ovino non IGP macellato.
74,11 euro per ettaro per la filiera del mais;
60,85 euro per ettaro per la filiera delle proteine vegetali (legumi e soia).
Fondo emergenziale per le filiere in crisi
13,87 euro per ogni capo suino macellato della Filiera suinicola;
0,84 euro per ogni capo della Filiera cunicola;
1,40 euro per ogni capo della Filiera ovicaprina.
Per informazioni rivolgersi presso gli Uffici CIA
Cia, al via “Dal Campo alla Tavola” primo e-commerce degli agricoltori italiani
Supportare il Made in Italy in un momento di crisi per il Paese, agevolando la ripresa con la vendita diretta sul web dei prodotti agroalimentari e puntando sull’innovazione digitale delle aziende. E’ questo l’obiettivo della piattaforma dalcampoallatavola.it, il primo e-commerce che vede protagonisti gli agricoltori italiani su tutto il territorio nazionale. Nata dallo sforzo congiunto tra Cia-Agricoltori Italiani e J.P.Morgan, vuole mettere a disposizione delle imprese agricole uno strumento agile, intuitivo ed efficace, che dia un forte impulso al mercato agroalimentare, dopo lo scossa provocata dall’emergenza Covid. Le performance delle aziende agricole hanno, infatti, risentito degli effetti della pandemia, con una flessione del 3,8% del valore aggiunto nel 2020.
Da qualche anno, la presenza dei produttori sul web risponde alle nuove esigenze del consumatore, sempre più incline a instaurare una relazione digitale con le aziende, che diventi vantaggiosa per entrambi. Il trend è stato, poi, molto rafforzato dall’esperienza del lockdown, che ha consolidato la maggior propensione alla spesa via internet. Nel 2020 si è, infatti, registrato un incremento del +134% dell’acquisto di generi alimentari online, con picchi del +300% fra marzo-aprile e del +183% nelle feste natalizie, mentre si prevede un trend del +62% nel complesso del 2021. Da una survey sul target 18-65, il 95% incrementerà lo shopping di cibo su web (dati Nomisma). L’utilizzo delle piattaforme di e-commerce è diventato anche trasversale a livello generazionale, alla luce dei mutamenti negli stili di vita (7 milioni di smart worker durante il lockdown, DAD e spesa per i genitori più anziani ordinata sul web da parenti più hi-tech).
Il rapido sviluppo con l’incremento di richieste ha, dunque, spinto il mondo produttivo a investire con più convinzione nel digitale, con la finalità di creare community di consumatori che diventino ambassador dei loro acquisti su internet. Fra i molti i modelli di business esistenti (paniere proprietario del produttore, partnership territoriali, Gdo e grandi portali internazionali), Cia ha ritenuto strategico investire in una piattaforma a livello nazionale, che permetta a tutte le aziende -soprattutto quelle che non potrebbero gestire un e-commerce in autonomia- di vendere a un prezzo congruo, recuperando così sulla catena del valore. Con l’aggregazione di un ampio numero di produttori, si potranno offrire panieri molto diversificati ai consumatori, garantendo la sicurezza nei pagamenti e una logistica sostenibile. In questo ruolo si caratterizza la mission di un’associazione moderna di impresa che, oltre al tradizionale ruolo di rappresentanza e tutela degli interessi delle aziende, deve supportarne a 360 gradi il business.
Il portale, ricco di informazioni, servizi e possibilità di navigazione, vuole rendere semplice l’esperienza di acquisto delle eccellenze del Made in Italy -vino, olio, legumi, farine, conserve, ortofrutta, pasta artigianale, salumi e formaggi- anche grazie a blog, ricette, note culturali e racconti sulle nostre tradizioni alimentari. Sarà, inoltre, presente una sezione per il prodotto fresco attraverso un sistema di geo-localizzazione, che mette in contatto diretto l’acquirente con i venditori a lui più vicini.
“Gli imprenditori agricoli del nostro Paese -ha dichiarato il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino- hanno fatto sforzi incredibili sin dall’inizio dell’emergenza Covid-19 sia per assicurare gli approvvigionamenti necessari al Paese di cibo sano e di qualità, sia per tenere in piedi l’economia delle loro aziende. Occorre ora sostenerne la ripresa con iniziative concrete tagliate sulle nuove tendenze di acquisto e consumo agroalimentare e focalizzate, quindi, sul boom che ha registrato l’e-commerce nel 2020. Infine -conclude Scanavino- occorre rilanciare in modo evidente il valore dei sistemi produttivi territoriali e la qualità dei prodotti regionali. Anche online invitiamo a comprare italiano”.
Dopo “I Prodotti dell’Appennino”, il progetto dedicato alle aziende delle regioni colpite dal terremoto del 2016 che ha sancito l’avvio della collaborazione tra Cia e J.P. Morgan è, dunque, l’emergenza Covid-19 sul tessuto socioeconomico del Paese a impegnare nuovamente le due organizzazioni in un’operazione di rilancio del Made in Italy.
“La pandemia ha mostrato che la crescita delle imprese del settore agroalimentare dipende anche dalla loro capacità di innovarsi e acquisire competenze e strumenti per raggiungere i molti consumatori vicini e lontani che domandano i loro prodotti, mantenendo intatta l’eccellenza che li contraddistingue -ha commentato Francesco Cardinali, Senior Country Officer di J.P. Morgan in Italia-. Siamo orgogliosi di rinnovare il nostro sostegno a Cia e ci auguriamo che questo progetto contribuisca a costruire il futuro delle piccole imprese agricole e a creare opportunità occupazionali nelle comunità dove operano”.
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Emergenza Covid: ampliati gli aiuti di Stato
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Nuovi vigneti: domande entro marzo
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Nuove % di compensazione del legno
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FE: proroga per l’adesione alla consultazione
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Adesione ai servizi FE: Deleghe in scadenza
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Servizi telematici: solo con spid-cie-cns
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Dichiarazione tardiva: regolarizzazione
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MUD 2020: scadenza a giugno
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Novità 730/2021
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Peroroga rate della “Rottamazione ter” e “Saldo e stralcio”
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Cessione del creddito e sconto in fattura entro fine marzo
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Proroga agevolazioni 1° casa
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Inps: via email anche cedolino e CU
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Scadenzario di marzo
8 marzo, accendiamo i riflettori sull'imprenditoria agricola femminile
Duecentonovantadue. È il numero di aziende agricole femminili scomparse in Veneto nell’anno della pandemia. Il 2% in meno, secondo i dati dalla Camera di Commercio di Vicenza per tutta la regione, con una regressione da 14.403 a 14.111. unità.
Alla questione dell’imprenditoria agricola femminile è dedicato l’8 marzo della Cia, che per l’occasione ha messo attorno a un tavolo il presidente di Cia Veneto Gianmichele Passarini, la presidente di Donne in Campo Veneto (l’associazione italiana di imprenditrici e donne dell’agricoltura) Michela Brogliato e l’assessore regionale del Veneto Elena Donazzan, che ha le deleghe al Lavoro e alle Pari Opportunità.
«L’8 marzo della Cia lo abbiamo voluto dedicare alle donne che lavorano in campagna. Sono tante (in Veneto più di una su 5, esattamente il 22,8% del totale delle aziende agricole, che sono poco più di 62mila) e si distinguono non solo per l’attenzione con cui conducono le proprie aziende, ma anche per l’impegno a tramandare le culture locali alle nuove generazioni.
Le aziende agricole al femminile sono le più propense alla diversificazione delle attività a integrazione del reddito, quella che in Cia chiamiamo multifunzionalità. Lo fanno attraverso le fattorie didattiche, attraverso l’accoglienza degli anziani, dei disabili e degli emarginati, delle donne in difficoltà a difendere l’agricoltura di montagna. Le donne in campo sono impegnate a costruire asili nelle aziende dove insegnare ai bambini il valore dell’agricoltura e dell'ambiente e ad offrire catering agricoli alle vicine città».
I dati sulle chiusure delle attività tra la fine del 2019 e la fine del 2020 dimostrano che il sistema ha sostanzialmente retto, ma ha pagato un prezzo salato.
«Non c‘è provincia del Veneto – confermano Passarini e Brogliato – che non chiuda il 2020 con il segno meno: Belluno -2%, Padova -3,2%, Rovigo -4,6%, Treviso -1,1%, Venezia -2,9%, Verona -1,3%, Vicenza -1,1%, per una media regionale appunto del -2%. Il dato è più alto anche rispetto alla media italiana (dove si registra un saldo negativo dell’1,2%)».
Un piccolissimo segnale di speranza è costituito dalle imprese agricole femminili giovanili, cioè con conduttori under 40. «Tra il 2019 e il 2020 il saldo è positivo, anche se si tratta di una manciata di aziende (+1,2%).
Preoccupa però che in alcune province come Rovigo (-6,5%) e Venezia (-4,4%) il calo sia consistente. È una ipoteca negativa sul futuro il fatto che si arrendano anche le imprenditrici giovani».
Una giornata dunque dedicata alla riflessione su un asset strategico dell’agricoltura. «Non si tratta di quote rosa o di opportunità: ma come in tutti i settori, le donne hanno dovuto sopportare un peso maggiore durante la pandemia, dovendo occuparsi della casa, dei figli e del lavoro senza che venisse loro garantito un adeguato supporto».
Il governo ha confermato per il 2021 uno stanziamento di 15 milioni di euro per la concessione di mutui a tasso zero, fino a 300 mila euro e della durata massima di quindici anni, per iniziative volte allo sviluppo e al consolidamento di aziende agricole condotte da imprenditrici attraverso investimenti nel settore agricolo, nella trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. «Una misura importante – conferma la presidente Brogliato – ma che fatica a trovare applicazione, come vediamo per le pratiche legate allo stanziamento del 2020».
“La pandemia ha dimostrato che dobbiamo ripensare il nostro modello di vita, puntando ad una sostenibilità che parte dal riconquistare il valore degli spazi, della luce, del verde. In questo il mondo dell’agricoltura, soprattutto quella al femminile, è all’avanguardia. E per questo la Regione del Veneto continuerà a puntare sui di loro, utilizzando la riprogrammazione dei fondi europei come strumento per rendere proprio le donne e le imprenditrici agricole protagoniste del racconto di un nuovo Veneto”. Lo ha affermato oggi l’Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan nel corso della conferenza stampa promossa dalla Cia Agricoltori Italiani Veneto.
“Ringrazio la CIA per la sensibilità a mantenere alta l’attenzione sul tema delle donne in agricoltura – ha dichiarato l’assessore regionale al lavoro, – parliamo di un mondo molto attento al sociale e inclusivo, che avrà l’occasione di trovare risposte nella prossima programmazione dei fondi comunitari. Programmazione nella quale tutti i portatori di interesse sono chiamati a guardare, non solo al fondo per l’agricoltura, il PSR, ma a tutti gli altri fondi in una nuova visione che intende dare risposte precise ai nuovi bisogni. Bisogni che, se prima erano latenti, la pandemia ha fatto emergere con chiarezza”.
Passando al versante delle pari opportunità l’assessore regionale ha messo in evidenza come il mondo dell’agricoltura, diversamente da altri, sia un contesto molto all’avanguardia per quanto concerne il ruolo della donna e della sua affermazione.
“Le oltre 14.000 imprese femminili venete dimostrano che l’universo agricolo è in controtendenza – ha precisato Elena Donazzan, - per questo la nuova programmazione dei fondi europei rappresenta un’occasione fondamentale per il Veneto. È l’occasione per continuare ad investire nel settore primario, della cui importanza molti si sono accorti in questo anno, e di trovare le giuste risorse per sostenerlo e svilupparlo”.
“In questo la Regione – conclude l’assessore regionale al lavoro e pari opportunità – continuerà l’impegno a disporre misure dedicate alle donne, in particolare quelle che lavorano nel grande mondo green, rendendole protagoniste del racconto del nuovo Veneto post-pandemia”.
Vitivinicolo : Proroga termini e modifica disposizioni applicative delle misure Ristrutturazione e riconversione vigneti
Si allega in allegato la DGR n. 209 approvata nella seduta del 24 febbraio 2021, in corso di pubblicazione
nel Bollettino ufficiale di martedì 3 marzo p.v., che stabilisce la proroga dei termini degli adempimenti a
carico dei beneficiari dei bandi riferiti alle annualità 2019/2020 e 2020/2021 del PNS misura ristrutturazione
e riconversione viticola e del bando biennale 2021/2022 della misura investimenti
PSR : apertura termini per presentazione domande contributo per alcuni settori in crisi causa COVID
E' stato approvato la DGR della Regione Veneto relativa all'apertura dei termini di presentazione delle domande di aiuto per il tipo d’intervento 21.1.1 Sostegno temporaneo eccezionale a favore di agricoltori particolarmente colpiti dalla crisi COVID-19 del PSR 2014-2020.
Il presente bando si rivolge a soggetti non finanziati ai sensi della DGR 1234/2020, rientranti nelle categorie:
- imprenditori agricoli professionali che operano nel campo del turismo rurale;
- imprenditori agricoli professionali produttori di almeno una delle colture/varietà della voce Radicchio di cui all’allegato tecnico 11.2, riportata dal piano colturale 2019,vendute nel primo semestre 2020;
- imprenditori agricoli professionali che nel piano colturale 2020 abbiano indicato genericamente Orticole e che sono in grado di documentare di aver prodotto una delle colture/varietà riportate alle voci Lattuga, Cicoria, Lattuga e lattughino e Radicchio,Asparago e Fragola
Per informazioni rivolgersi presso gli uffici CIA
Viticoltura : Assegnazioni 2021 quote regionali di assegnazione impianti viticoli
E' stato approvato dalla Giunta Regionale Scelta il Decreto che prevede i criteri di selezione e del limite massimo per domanda del bando nazionale di assegnazione
autorizzazioni a nuovi impianti di vite da vino anno 2021 in applicazione del Decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali n. 12272 del 15 dicembre 2015. Reg. (UE) 1308/2013, Reg. delegato
(UE) 2018/273 dell'11 dicembre 2017.
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Agricoltura biologica: proroga scadenza presentazione dei PAP
Con il D.Dip. n. 44241 del 28/01/2021 il MIPAAF ha ritenuto necessario prorogare il termine di presentazione dei programmi annuali di produzione, individuato dall'art. 2 del Decreto ministeriale n. 18321/2012, dal 31 gennaio al 15 maggio 2021.
Per maggiori informazioni: Rivolgersi presso gli uffici CIA
Insediamento Biden, i riflessi per l'agroalimentare
Superare l’impasse nelle relazioni commerciali tra Ue e Stati Uniti creata dai dazi Usa per la questione Airbus-Boeing e trovare una soluzione sulla digital tax per inaugurare una nuova stagione di collaborazione, con l’obiettivo di sostenere l’export Made in Italy, in primis agroalimentare, che già combatte con gli effetti della pandemia. Questo l’auspicio di Cia-Agricoltori Italiani, lanciato nel giorno dell’insediamento ufficiale di Joe Biden alla Casa Bianca.