Pubblicato il Decreto Ministeriale che disciplina il vino bio
Nell’ultimo anno il vigneto “bio” ha sfondato quota 100 mila ettari di superficie in Italia e le vendite nella Gdo hanno segnato un aumento superiore al 40%.
Per accompagnare lo sviluppo del settore, accanto al Regolamento Ue 848/2018, arriva al traguardo il Decreto Ministeriale (DM) che disciplina il vino biologico: le nuove regole, pubblicate a fine giugno in Gazzetta Ufficiale, recepiscono il Testo Unico del Vino.
Tenendo conto della nuova norma Ue orizzontale, il settore vitivinicolo biologico risponde al Reg. (CE) 203/2012, norma verticale recepita in Italia con il DM 12 luglio 2012 che, dal 1° agosto 2012, ha introdotto (dopo anni di attesa) i requisiti qualitativi e la disciplina di certificazione, oltre che per il vigneto, anche per il processo di cantina.
Spetta alle Regioni e alle Province autonome di Trento e Bolzano determinare i criteri che giustificano, in caso di condizioni meteorologiche eccezionali, l’impiego di dosi di anidride solforosa oltre i limiti previsti per i vini biologici dal Reg. (CE) 606/2009. Ma ciò dovrà avvenire, precisa il DM 8 maggio 2018, sulla scorta di quanto previsto da specifiche Linee Guida che, entro fine agosto 2018, dovranno essere emanate dal MiPAAF in accordo con le Regioni.
Per quanto riguarda invece la procedura di utilizzo di sostanze per uso enologico non ottenute con metodo biologico, l’operatore è autorizzato a impiegare le corrispondenti sostanze non biologiche dopo aver interpellato, con esito negativo, due – e non più tre come previsto dal precedente DM – fornitori di prodotti biologici
Decreto Ministeriale