Giovedì, 31 Marzo 2022 15:02

CIA Agricoltori Italiani incontra i Prefetti per chiedere al governo misure ad hoc

La prima pioggia dell'anno ha bagnato la manifestazione organizzata stamattina da Cia Agricoltori Italiani in tutte le province del Veneto.
Le poche precipitazioni non risolvono il problema di una siccità sempre più lunga e persistente e di una situazione contingente che sta fortemente danneggiando il settore primario.


Il presidente di Cia Veneto, Gianmichele Passarini, presente alla manifestazione di Padova - ha consegnato al Capo di Gabinetto del Prefetto un documento con tutte le istanze del comparto.
“La pandemia, prima, e la crisi internazionale, adesso, rischiano di mettere a repentaglio la sostenibilità dell’intera filiera – ha spiegato Passarini - con ripercussioni che, a cascata, potrebbero ricadere sull’intera società”.
Fra i primissimi effetti negativi, a svantaggio dei cittadini, un incremento ingiustificato dei prezzi dei prodotti agroalimentari. “Quella che stiamo attraversando – ha aggiunto - è a tutti gli effetti una congiuntura straordinaria, rispetto alla quale le Istituzioni, e in primo luogo l’esecutivo centrale, sono chiamate a mettere in campo delle risposte altrettanto straordinarie”. In primo luogo, si registrano notevoli problemi relativamente ai costi delle materie prime agricole e in merito al loro approvvigionamento. A pagarne gli effetti in maniera drammatica è soprattutto il settore della zootecnia. Fino a poco più di un mese fa la metà del fabbisogno di mais, frumento, semola e crusca - utili come mangimi da destinare ai capi - proveniva dall’Ucraina e dall’Ungheria. Oggi, a motivo della crisi internazionale, non è più possibile contare su queste importazioni. Nel frattempo, i prezzi delle stesse materie prime agricole (appunto difficili da reperire) sono schizzati in alto: il mais è passato da 25 euro al quintale a 45 euro al quintale, il frumento da 32 euro a 40 euro al quintale e l’orzo dai 28 euro a oltre 40 euro al quintale. Alle stelle pure i prezzi dei concimi: il nitrato ammonico, che si distribuisce nei cereali a paglia per favorire una crescita più sana e vigorosa, è volato dai 230 euro a 750 euro a tonnellata nel giro di pochi mesi (+226%); l’urea, fertilizzante azotato, dai 330 euro a 1.000 euro a tonnellata (+203%). Non solo. La crisi energetica, con i prezzi del gas che nelle ultime due settimane hanno toccato il picco di 228 euro a megawattora (valori mai rilevati fino ad ora), sta mettendo in ginocchio, anche il florovivaismo. Da qui le proposte al Governo, illustrate dal presidente: “Anzitutto, l’introduzione di sostegni volti a remunerare le perdite delle imprese agricole in seguito all’incremento dei costi di produzione, oltre a misure specifiche per sostenere i comparti direttamente colpiti dalla crisi russo-ucraina, come la zootecnia. Servono, inoltre, incentivi alla semina di mais anche attraverso strumenti assicurativi, in grado di remunerare un eventuale riduzione dei prezzi pagati agli agricoltori nei prossimi mesi rispetto ai valori attuali”. E ancora: la garanzia di un’equa distribuzione del valore aggiunto lungo la filiera agroalimentare, a partire dal rispetto del quadro normativo sulle pratiche sleali, e la riduzione decisa e strutturale del sistema di accise sui carburanti a partire dall’immediata eliminazione dell’IVA sulla parte delle accise per il gasolio, e l’attuazione di una politica energetica europea comune da fonti rinnovabili, avendo come obiettivo prioritario la salvaguardia del suolo agricolo.
Per quanto riguarda la siccità (e i mutamenti climatici in generale), già adesso la rete idrica è in forte difficoltà quanto ad approvvigionamento a favore dei terreni agricoli; le prospettive da qui ai prossimi mesi rivelano un quadro piuttosto problematico. Se le superfici agricole non saranno irrigate in maniera adeguata, ciò comporterà inevitabilmente una scarsa resa dei raccolti sia per quantità che per qualità. “Abbiamo interpellato il Governo – ha precisato Passarini – affinché trasferisca risorse adeguate ai Consorzi di Bonifica per la realizzazione a breve-medio termine di una rete di impianti pluvirrigui in grado di provvedere all’irrigazione dei terreni agricoli in modo preciso e mirato, senza sprechi”.

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La Confederazione Italiana Agricoltori del Veneto è la struttura della Cia che opera nel territorio veneto. È un’organizzazione laica, autonoma dai partiti e dai governi, che lavora per il progresso dell'agricoltura e per la difesa dei redditi e la pari dignità degli agricoltori nella società, rappresentando oggi oltre 35.000 aziende.

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