Giovedì, 09 Giugno 2022 16:48

Stagionali, numeri insufficienti In evidenza

«Anche nella nostra regione – dichiara il presidente di Cia Veneto Gianmichele Passarini - la manodopera straniera rappresenta ormai stabilmente un terzo (29,3%) della forza lavoro complessiva in agricoltura. A ostacolare l’attività sono la burocrazia e la rigidità degli strumenti. Il fabbisogno delle aziende agricole, infatti, è legato a determinati periodi dell’anno, per cui vanno necessariamente messe in campo politiche per una maggiore semplificazione e flessibilità del lavoro, come sperimentato con i voucher, per consentire anche a giovani, pensionati e percettori di reddito di cittadinanza di integrare il loro reddito attraverso il lavoro occasionale in agricoltura, e senza oneri eccessivi per le imprese».
A livello più generale Cia chiede al Governo di intervenire quanto prima per andare incontro alle esigenze delle imprese agricole, la cui sostenibilità economica è già fortemente destabilizzata dai costi di produzione alle stelle, con i rincari eccezionali di materie prime ed energia, e dall’instabilità dei mercati. «L’agricoltura - conclude Passarini - non può smettere di produrre, ma le istituzioni devono comprendere che gli agricoltori non possono continuare a lavorare in perdita. Con queste quote, alla vigilia delle grandi campagne, dalla frutta estiva alla vendemmia, il settore andrà ancora più in sofferenza».

Letto 372 volte Ultima modifica il Sabato, 18 Giugno 2022 11:24
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La Confederazione Italiana Agricoltori del Veneto è la struttura della Cia che opera nel territorio veneto. È un’organizzazione laica, autonoma dai partiti e dai governi, che lavora per il progresso dell'agricoltura e per la difesa dei redditi e la pari dignità degli agricoltori nella società, rappresentando oggi oltre 35.000 aziende.

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