Martedì, 03 Novembre 2020 16:15

Gli obiettivi dell’agenda 2020 e le terre di bonifica In evidenza

Partecipatissimo dibattito, con alcune centinaia di persone collegate on-line, sugli “Obiettivi dell’agenda 2020 e le terre di bonifica”, organizzato da Cia Veneto in collaborazione con Anbi Veneto, con il Festival della Bonifica e con l’Università degli Studi di Padova. È stata anche la prima uscita pubblica del nuovo assessore all’Agricoltura della Regione Veneto Federico Caner, che in questo mandato seguirà anche turismo e fondi europei: temi intimamente legati e che portano ordine anche tra competenze.
Ricchissima di spunti la presentazione della professoressa Elisabetta Novello, docente di Storia economica e Storia ambientale nell’Università degli Studi di Padova, che ha ripercorso la storia dei piani e dei progetti che, a livello europeo e mondiale, hanno scandito gli impegni man mano assunti in tema di salvaguardia dell’ambiente e di sviluppo sostenibile.
Più tecnici e calati sulla realtà veneta i contributi di Maurizio Borin, docente di agronomia nell’Università degli Studi di Padova, di Lorenzo Zane, docente di Ecologia e Politiche ambientali nello stesso Ateneo, e di Andrea Crestani, Direttore regionale dell’Anbi.
Il ruolo dell’acqua è stato al centro del dibattito: risorsa non infinita e da gestire con oculatezza.
«I veri problemi – ha confermato il presidente di Cia Veneto Gianmichele Passarini - sono l’aumento della temperatura e la siccità. Lo scorso anno nel nostro Paese sono mancati 19 miliardi di metri cubi di acqua; è mancata la neve sulle Alpi. Il Centro Euro Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici ha stimato che nel trentennio 2021-2050 le precipitazioni estive diminuiranno del 22% e quelle primaverili del 13% rispetto agli anni 1980-2010. Ecco perché l’acqua è così importanti. Servono invasi, ma non solo quelli: irrigazione, bonifica, fitodepurazione, laminazione. Abbiamo proposto una rete tra i consorzi di bonifica, che sono capaci di captare risorse da investire per la collettività (non solo degli agricoltori ma anche dei cittadini).
Va soprattutto cambiato l’approccio con cui si affrontano le questioni ambientali. Durante il lockdown ci si è resi conto dell’importanza del settore primario, del lavoro che c’è dietro l’attività agricola, del fatto che siamo condizionati dalla stagionalità: l’agricoltura non si può fermare, non è una fabbrica nella quale puoi fermare le macchine. Ci si chiede di essere rispettosi dell’ambiente, di preservarlo, di non inquinare. Le norme europee sono rigide, quelle italiane spesso ancora di più. Ma bisogna capire che da soli non possiamo risolvere tutto. Noi facciamo la nostra parte e con senso di responsabilità, ma tutti devono farlo. La qualità ha un costo, il rispetto delle prescrizioni anche, l’uso o meno di alcune sostanze incidono fortemente. Noi siamo i primi a volere vivere in un ambiente sano e lo sviluppo sostenibile è l’ossatura del “manifesto” della Cia, “Il Paese che vogliamo”, ma questo sforzo va sostenuto e non solo economicamente: occorre una comune presa di coscienza che permetta di camminare insieme verso il raggiungimento di questi obiettivi».

Letto 781 volte Ultima modifica il Lunedì, 16 Novembre 2020 18:01
Meteo Veneto

turismo verde

Chi siamo

La Confederazione Italiana Agricoltori del Veneto è la struttura della Cia che opera nel territorio veneto. È un’organizzazione laica, autonoma dai partiti e dai governi, che lavora per il progresso dell'agricoltura e per la difesa dei redditi e la pari dignità degli agricoltori nella società, rappresentando oggi oltre 35.000 aziende.

Leggi tutto...

Notizie Europa

Feed non trovato