Temperature notturne sotto zero che si sono protratte per molte ore, i vigneti del prosecco in pericolo. Lo segnala Cia Veneto: «Uno sbalzo di temperatura di oltre 20 gradi nel giro di pochi giorni, una anomalia a cui purtroppo ci dovremo abituare e che porterà gravi conseguenze alle colture agricole».

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Venerdì, 16 Ottobre 2020 10:42

Corriere del Veneto, 26 agosto 2020

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Lunedì, 24 Agosto 2020 12:41

Nubifragio, conseguenze per la vendemmia

«Una mazzata, ad appena due settimane dall’inizio delle vendemmia: per quanto limitati, i danni provocati dal nubifragio di domenica pomeriggio lasceranno strascichi pesanti».

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Martedì, 09 Giugno 2020 07:10

Maltempo, colpite le zone del vino

Sono le zone del vino – Valpolicella e Prosecco - quelle più colpite dall’ondata di maltempo che si è abbattuta sul Veneto domenica.

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Martedì, 09 Giugno 2020 06:59

TG5, 8 giugno 2020

Il maltempo che sta imperversado al nord al centro del servizio del TG5.
 

TG5

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Martedì, 21 Maggio 2019 11:20

Maltempo, crisi per il Veneto

«Diciotto giorni di pioggia su venti, in questo mese di maggio, la situazione sta diventando insostenibile». Gianmichele Passarini, presidente di CIA Agricoltori Italiani Veneto, lancia l’allarme per il mondo agricolo: «Sono a rischio quantità e qualità delle produzioni, con cali che potrebbero arrivare al 40%».
«Pochi giorni fa – spiega Passarini - qualcuno mi ha detto che gli agricoltori si lamentano sempre della siccità, ed ora che piove da venti giorni ci lamentiamo lo stesso. In verità a rendere difficile la situazione è proprio la mancanza di gradualità, l’instabilità nel passaggio da una stagione all’altra. Veniamo da un inverno caldo e siccitoso e ci troviamo in una primavera fredda e piovosa. Il ciclo della natura è impazzito».
CIA Veneto sta monitorando la situazione in tutta la regione, dalla montagna alla pianura.
«In quota abbiamo problemi con le frane – conferma il presidente – a causa dell’eccesso di pioggia. I prati inoltre, a causa della bassa temperatura, non maturano, creando problemi ai pascoli che si ritrovano senza foraggio».
Altro ordine di problemi in pianura: «Frumento e orzo subiscono il fenomeno dell’allettamento. Le piante cioè sono cadute a causa della troppa pioggia. Questo provocherà un calo di qualità e di quantità».
Per quanto riguarda il mais, la bassa temperatura sta bloccando la germogliazione. In molti casi bisognerà riseminare: ma più tardi arriverà il caldo, peggio sarà. Problemi anche in pianura per il foraggio, mentre viene sottovalutata una grande questione: «Quella delle api – conferma Passarini – che non stanno impollinando le piante, provocando enormi danni ai frutteti».
Come già calcolato in alcune province (Padova e Venezia in particolare), il calo di produzione e di fatturato varia tra il 20 e il 40%. «È l’ennesimo colpo al nostro settore – conclude Passarini – che negli ultimi 10 anni ha pagato, a livello nazionale, 10 miliardi di euro in termini di fatturato».

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I cittadini, gli agricoltori, le aziende del Veneto sono state colpite a fine ottobre da una eccezionale ondata di maltempo.
E' per questo che abbiamo deciso di aprire un conto corrente per raccogliere fondi destinati alla ricostruzione: anche il più piccolo contributo sarà importante.
Il conto corrente è intestato a:
CIA PER IL TERRITORIO VENETO
Iban: IT28T0890462180021000002642
Grazie da CIA Agricoltori Italiani Veneto

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Ecco il testo dell'articolo del presidente di CIA Agricoltori Italiani Veneto Gianmichele Passarini, comparso sui giornali Nuova Venezia, Tribuna di Treviso, Corriere delle Alpi e Mattino di Padova in occasione del maltempo sulla nostra regione.

È passata la grande paura per l’eccezionale ondata di maltempo ed è in corso la conta dei danni. Mentre ci uniamo al cordoglio per le vittime e al ringraziamento chi in questi giorni ha dato il massimo per affrontare l’emergenza, occorre avviare una riflessione su quanto è accaduto e ragionare sul futuro. L’abbondanza delle piogge di questi giorni non ci deve trarre in inganno: i veri problemi sono l’aumento della temperatura e la siccità. Nel 2017 nel nostro Paese sono mancati 19 miliardi di metri cubi di acqua; è mancata la neve sulle Alpi e c’è stata una delle primavere più calde dal 1800. Alcune zone del pianeta – i cosiddetti hot spot climatici - stanno già risentendo dell’aumento di temperature, e il Mediterraneo è uno di questi. Il Centro Euro Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici ha stimato che nel trentennio 2021-2050 le precipitazioni estive diminuiranno del 22% e quelle primaverili del 13% rispetto agli anni 1980-2010.

Fare i conti con il clima che cambia è diventato strategico per il futuro. È necessario un piano di adattamento ai cambiamenti climatici. Lo si deve fare a più livelli, comprendendo anche il nostro patrimonio agricolo che è a rischio, così come il patrimonio di biodiversità agraria. Fino ora il problema del clima che cambia è stato affrontato durante le emergenze. L’adattamento ai cambiamenti ribalterebbe la situazione e ci permetterebbe di pianificare tecniche e strategie necessarie alla mitigazione dell’impatto degli eventi. Serve un cambio di approccio, in grado di mettere al centro gli agricoltori, gli esperti i ricercatori e i decisori politici. In Veneto serve un piano invasi (utili anche durante eventi alluvionali come quelli dei giorni scorsi), soprattutto di piccole dimensioni. L’agricoltura ha bisogno di acqua, occorre poterne fare provvista quando ce n’è in abbondanza per poterne disporre quando manca. 

Un altro grave problema che non viene affrontato adeguatamente riguarda l’acqua sotterranea: se ne infiltra sempre meno a causa dell’elevata impermeabilizzazione del suolo. CIA Veneto ha espresso più volte alla Regione la disponibilità dei propri associati a fare allagare – dietro compenso economico - i campi in caso di alluvione per salvaguardare i centri abitati. Il costo per la collettività sarebbe sicuramente inferiore rispetto ai risarcimenti necessari per abitazioni e attività commerciali. Infine, nel 2016 sono stati costituiti gli Osservatori permanenti sugli utilizzi idrici nei distretti idrografici. Concepiti originariamente sull’onda della positiva esperienza dell’osservatorio per la siccità del distretto padano, essi forniscono un supporto di conoscenza alla pianificazione e alle decisioni sia nel contrasto ai cambiamenti climatici sia nella migliore gestione della risorsa idrica. Chiediamo che le rappresentanze agricole facciano parte di questi osservatori. Dobbiamo poter dire la nostra perché l’agricoltura irrigua ha anche una funzione ambientale e di salvaguardia del territorio.

 

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Mercoledì, 07 Novembre 2018 09:48

L'Arena, 31 ottobre 2018

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Mercoledì, 07 Novembre 2018 09:47

Il Foglio, 29 ottobre 2018

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