Mercoledì, 07 Novembre 2018 09:47

Il Foglio, 29 ottobre 2018

20181029IlFoglio

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Lunedì, 05 Novembre 2018 15:28

Tribuna di Treviso, 01.11.2018

20181101Gedi

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CIA Agricoltori Italiani Veneto sta monitorando da ormai quasi 48 ore la situazione del maltempo sul territorio regionale. La prima parte della giornata di lunedì è stata vissuta con particolare apprensione nelle province di Belluno, Treviso e Venezia. «La rete idrica - conferma il presidente regionale Gianmichele Passarini- è in grande sofferenza. Non aiuta il vento di scirocco che riporta l'acqua verso l'interno. A peggiorare la situazione, la vastità di superfici impermeabili del nostro territorio». L'eccezionale ondata di piogge sta mettendo in ginocchio anche le produzioni agricole: il 20 per cento della soia - in Veneto ci sono quasi 140mila ettari coltivati - non è stato ancora raccolto e c’è un rallentamento nella semina del frumento (che nel 2018 e di 96.300 ettari).
«È molto importante che sia stata diramata la massima allerta in queste ore – aggiunge Passarini – e ci sia una mobilitazione così importante, Ma è arrivato il momento di cambiare approccio. Fino ad ora il problema del clima che cambia è stato affrontato in emergenza. Dobbiamo invece adattarci al cambiamento climatico. Ciò ribalterebbe la situazione e ci permetterebbe di ragionare in previsione di ciò che succederà, mettendo in campo la pianificazione sia di tecniche che di strategie necessarie alla mitigazione dell’impatto degli eventi. Superata questa emergenza, dovremo cambiare passo, mettendo attorno allo stesso tavolo gli agricoltori, gli esperti, i ricercatori e i decisori politici».

 

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Martedì, 16 Ottobre 2018 10:38

Pensioni, le richieste di ANP ai parlamentari

Aumento delle pensioni minime da 502 a un minimo di 650 euro, come stabilito dalla Carta Sociale Europea. La quattordicesima per gli assegni sotto i 1.000 euro parte integrante del trattamento previdenziale. E poi ancora l’aumento della no tax area e l’inserimento dei lavoratori agricoli nell’elenco della categorie usuranti ai fini della concessione dell’Ape Sociale.
Sono solo alcune delle richieste mosse da ANP Veneto, l’associazione dei pensionati della CIA, che associa nella nostra regione più di 45mila persone. Il documento è stato illustrato a deputati e senatori del Veneto Occidentale; un nuovo incontro si svolgerà nei prossimi giorni con i parlamentari del Veneto Orientale.
«L’83% dei nostri pensionati – ha spiegato il presidente regionale di ANP Giuseppe Scaboro - vive con una pensione sotto i 1000 euro, con difficoltà ad arrivare a fine mese, a pagare le bollette della corrente elettrica e del gas, in particolare nei mesi invernali. Il 44% dei nostri soci vive con una pensione inferiore a 500 euro».
Dal canto suo, il presidente di CIA Veneto Gianmichele Passarini ha aggiunto che «chi ora è in pensione ha lavorato sodo per costruire l’Italia e farla diventare il quinto Paese mondiale dal punto di vista economico. Per questo dobbiamo avere rispetto per gli anziani, ridare loro la dignità attraverso politiche di welfare che prevedano un aumento delle pensioni basse e un miglioramento della qualità della vita».
Ha espresso timore per la manovra che sta approntando il governo il presidente nazionale dell’Anp, Alessandro Del Carlo. «Siamo preoccupati oer l’aumento possibile del deficit: è impensabile che un governo non tenga conto dei costi che si avranno nel tempo. Inoltre non si sente più parlare di sanità e di finanziamenti per i pensionati. In una ottica generazionale, oltre che gli anziani, siamo preoccupati per il futuro dei giovani».
Tra gli interventi dei parlamentari, Daniela Sbrollini (PD) ha insistito proprio sul conflitto generazionale: «Lo si può eliminare – ha detto - solo investendo sul sociale e sulla sanità attraverso politiche non spot e propaganda ma strutturali, che guardino al futuro del Paese». Silvia Benedetti (Gruppo Misto) si è detta «favorevole ad un aumento delle pensioni minime, ma occorre la copertura finanziaria e attualmente, con le proposte che stanno venendo dal Governo, non sembra ci siano queste coperture».
Ha promesso ascolto e disponibilità per ulteriori incontri Erik Pretto, deputato Lega Nord.

 

 

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Mercoledì, 10 Ottobre 2018 14:43

Incontro sulle pensioni

Lunedì 15 ottobre, alle 10, presso l'azienda agrituristica "La Campagnola" di Ghizzole di Montegaldella (VI), ANP Veneto, l'associazione dei pensionati di CIA Veneto, incontrerà deputati e senatori per per parlare delle proposte in tema di sistema pensionistico, così come approvate dalla giunta nazionale dell'ANP. 

«Sarà l'occasione - spiega il presidente di ANP Veneto Giuseppe Scaboro - per poter esporre direttamente le richieste di adeguamento delle pensioni minime, in particolar modo delle pensioni dei lavoratori autonomi agricoli, e per porre l'attenzione sui temi della povertà e sulla necessità di adeguate politiche sociali».

Aprirà l'incontro il presidente di CIA Veneto Gianmichele Passarini e saranno presenti i dirigenti della CIA e dell’Associazione Pensionati del Veneto.

 

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Mercoledì, 19 Settembre 2018 13:56

Cia al Flormart di Padova

2,5 miliardi e mezzo di fatturato, 27.000 aziende, 100.000 occupati: a livello nazionale il florovivaismo è un comparto fondamentale per il settore primario, e i numeri dicono lo stesso per ciò che riguarda il Veneto, dove il valore della produzione è in leggero miglioramento (209 milioni di euro a fine 2017), per un totale di 2.700 ettari coltivati e circa 1.500 aziende. Il quadro generale del florovivaismo è promettente, come hanno sottolineato esperti e rappresentanti istituzionali nell’ambito della tavola rotonda che oggi ha aperto l’edizione 2018 del Flormart, nei padiglioni di PadovaFiere. Esiste, però, un buon margine di miglioramento, soprattutto per ciò che riguarda l’attenzione che il mondo politico deve avere nei confronti di questo comparto, ben lontano dall’essere il ‘fanalino di coda’ dell’agricoltura: “I dati relativi al florovivaismo fotografano un comparto vivace, dalle grandi potenzialità – ha dichiarato il Presidente nazionale di CIA, Dino Scanavino -. Di certo è sottostimato l’apporto che il settore da alla buona organizzazione dei sistemi urbani e del paesaggio nel suo complesso, e proprio i florovivaisti intendono mettersi a disposizione delle amministrazioni per prendersi cura del territorio e incentivare il turismo”.

In Veneto, la produzione di fiori e piante (52,6 milioni di euro) e la produzione vivaistica (circa 29 milioni di euro) sono entrambe in leggero calo, mentre il servizio di sistemazione di parchi e giardini offerto dalle imprese ha quasi raggiunto i 128 milioni di euro (+1%).
La Regione mostra di considerare le notevoli capacità di sviluppo del florovivaismo: “Il Veneto è la prima regione d’Europa per investimenti nel settore – ha detto l’Assessore regionale all’Agricoltura, Giuseppe Pan, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione -. E’ fondamentale fare rete anche in quest’ambito, perché il florovivaismo consente di garantire una tutela ancora maggiore del paesaggio, e ciò si ripercuote positivamente sul turismo, che rappresenta un comparto indispensabile per la nostra economia”.

In questo contesto generale, si inserisce anche Padova, che con 452 aziende è la prima provincia veneta nel settore del florovivaismo: nonostante il calo dello 0,9% registrato nell’ultimo anno nel numero di imprese, il comparto gode di buona salute in questa parte del territorio regionale. Per quanto riguarda le superfici investite, Padova registra una flessione significativa (780 ettari, -13,5%), ma si conferma comunque la provincia più importante del Veneto. In particolare, a livello padovano si sta già lavorando per valorizzare il settore e avvicinarlo sempre di più ai mercati esteri: nell’area di Saonara è stato avviato il Distretto del Florovivaismo, che ha come obiettivo quello di promuovere l’attività delle aziende e creare un marchio vendita.

“Il distretto di Saonara è tra i protagonisti del Salone, un’occasione per far conoscere agli operatori del settore le potenzialità del nostro territorio – commenta il Presidente provinciale di CIA, Roberto Betto -. Siamo fermamente convinti che l’unione faccia la forza, a vantaggio di tutti gli attori coinvolti, e che il comparto abbia voglia di vivacità e investimenti nel futuro. Il mercato interno sta andando bene, ma l’obiettivo è quello di sfondare all’estero”.

 

«Bene il mercato interno, ma l’obiettivo è quello di sfondare all’estero: spero che da questa edizione di Flormart vengano le ricette giuste per il settore del florovivaismo». Gianmichele Passarini, presidente di Cia Veneto, ha commentato così la presenza dell’associazione alla 69esima edizione del Flormart. «Il florovivaismo è un settore importante per gli agricoltori, e il mondo Cia è sensibile alle sue esigenze particolari». Passarini ricorda la forza del florovivaismo in particolare nel padovano e nel trevigiano. «Ma è un settore che ha necessità di investimenti: soprattutto l’esigenza è quella di trovare sbocco al di fuori del perimetro veneto e italiano. La nostra regione è in controtendenza rispetto al resto d’Italia, con un saldo negativo tra importazione ed esportazioni. Per questo occorre lavorare per arrivare ad un marchio unico di qualità che riesca a far uscire il prodotto dal territorio. A livello padovano si sta già lavorando per questo: nell’area di Saonara è stato avviato il Distretto del Florovivaismo che ha come obiettivo quello di valorizzare il settore e creare un marchio vendita. Vedremo se il Salone porterà novità in questo senso: credo che l’unione faccia la forza, a vantaggio di tutti gli attori coinvolti».

 

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Martedì, 18 Settembre 2018 07:51

Corriere di Verona, 18 settembre 2018

20180918 Corriere Veneto

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«Si tratta di un passo avanti importante, e siamo contenti che sia stato accolto il nostro invito a rafforzare gli Spisal». Gianmichele Passarini, presidente di Cia Veneto, commenta così la presentazione del Piano Strategico per il consolidamento e il miglioramento delle attività a tutela della saluta e della sicurezza dei lavoratori” avvenuta oggi a Palazzo Balbi.
«Va dato atto alla Regione Veneto e al presidente Luca Zaia di non aver lasciato cadere nel vuoto le richieste, mosse da tutta l’opinione pubblica, di interventi per contrastare le morti sul lavoro. «Riteniamo che il numero dei controlli dello Spisal debba aumentare aumentato, sia in termini di operatori che di visite in azienda. A patto però che, a differenza che in passato, le visite non siano vessatorie o persecutorie, ma che siano improntate sulla formazione ed informazione dell'utente, per il bene stesso delle aziende e dei loro operatori».
L’agricoltura è uno dei settori più a rischio, secondo solo all’edilizia per numero di infortuni mortali. Ecco perché, secondo Cia Veneto, occorre compiere un secondo passo.
«Il nostro – conferma Passarini – è un settore a bassissima redditività ed il rinnovamento del parco macchine, strumenti ed attrezzature risulta difficile. Alla Regione Veneto chiediamo che si alleggerisca la burocrazia che riguarda i bandi che servono a trovare le risorse per investire nel miglioramento aziendale, e quindi anche nella sicurezza. Come associazione di categoria – conclude - ci siamo attrezzati con i corsi di formazione, dal primo soccorso alla responsabilità aziendale per la sicurezza, i patentini e tutto il resto.
Il piano di oggi – che rappresenta una novità a livello nazionale per l’ampiezza dei soggetti coinvolti e che speriamo possa essere adottato anche da altre regioni - va nella giusta direzione, perché occorre che tutti, a trecentosessanta gradi, intervengano per quanto di propria competenza».

 

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Sabato, 07 Luglio 2018 08:47

Grano duro, si rafforza la filiera

Si rafforza, con l’ingresso di due nuovi partner il patto di filiera tra mondo agricolo e cooperativo e industria di trasformazione per aumentare la disponibilità di grano duro italiano di qualità e sostenibile, che ha l’obiettivo di sostenere gli agricoltori e rafforzare la competitività della pasta italiana.

Stamattina a Roma è stato siglato un protocollo di intesa tra Assosementi, l’Associazione che rappresenta a livello nazionale l’industria sementiera, COMPAG, la Federazione Nazionale Commercianti di Prodotti per l'Agricoltura, che si aggiungono ai firmatari del primo patto di filiera (del dicembre scorso) al quale hanno aderito AIDEPI - Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri – Confederazione Produttori Agricoli e ITALMOPA - Associazione Industriali Mugnai d’Italia. Presenti alla firma, tra gli altri, il presidenti di AIDEPI Paolo Barilla e il presidente di Cia Veneto Gianmichele Passarini, in qualità di componente della Giunta nazionale della Cia –Agricoltori Italiani. Con le adesioni di Assosementi e COMPAG, la filiera viene così rappresentata in tutte le sue fasi, dal seme di grano al pacco di pasta.

In Italia ci sono 1,28 milioni di ettari coltivati a grano duro. A fronte di un leggero calo della superficie (-1,8% rispetto all’anno scorso), la produzione attesa è di 4,2 milioni di tonnellate.

In Veneto quasi 15mila ettari sono destinati a questa coltivazione e la produzione sfiora le 100.000 tonnellate. Nel complesso la resa di produzione è stata molto buona anche dal punto di vista qualitativo (+18,7% tra il 2017 e il 2016). Ma la superficie coltivata a frumento nella nostra regione ha subito una forte contrazione, scendendo del 33% in un anno.

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«Nel corso degli ultimi anni – spiega Passarini - i prezzi di mercato, ben al di sotto dei costi di produzione, insieme alla forte volatilità sui mercati internazionali, hanno messo a dura prova i produttori di grano duro italiano. L’incertezza sui prezzi condiziona le scelte imprenditoriali agricole e non aiuta la filiera ad avere un prodotto di qualità, costante nel tempo. La pasta italiana rappresenta l’eccellenza del Made in Italy e ha bisogno di una filiera forte e organizzata per poter competere al meglio nei mercati nazionali e internazionali. Il protocollo di intesa, tra le maggiori organizzazioni di rappresentanza del settore, segna un punto importante per rilanciare la filiera grano duro/pasta simbolo di qualità e di successo dell’Italia nel mondo».

Il protocollo d’intesa è una risposta concreta, volontaria e “di squadra” alle criticità di filiera che ostacolano la crescita del settore. Siamo primi nel mondo per produzione (3,3 milioni di tonnellate annue) e export di pasta (2 milioni di tonnellate), ma questo primato è a rischio. In primo luogo, la forte concorrenza internazionale di Turchia e Egitto, che pur con un prodotto di qualità inferiore stanno erodendo quote di mercato alla pasta italiana, forti anche del supporto dei rispettivi governi. Inoltre, un debole sostegno da parte del sistema Paese in Italia ha sensibilmente concorso nel tempo a scavare un solco, in termini di competitività, crescita e sostegno all’export, tra l’agroindustria pastaria italiana e quella europea ed extra europea.

infografica filiera grano pasta

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«Dieci anni alla guida di Donne In Campo, dieci anni al servizio dell’agricoltura al femminile.
Non basteranno queste poche parole per ringraziare Mara Longhin per il suo impegno alla presidenza dell’associazione della Cia dedicata all’imprenditorialità femminile».
Gianmichele Passarini, presidente di Cia - Agricoltori Italiani Veneto, saluta così l’avvicendamento al vertice di Donne in Campo tra Mara Longhin e Pina Terenzi.
«Quelli di Mara – sottolinea il presidente regionale della Cia – sono stati due mandati intensi, difficili, negli anni in cui la crisi economica ha stravolto la nostra società.
Con forza, costanza e determinazione Mara non si è mai persa d’animo, riuscendo a fare conquistare alle donne dell’agricoltura forza e consapevolezza. Ho apprezzato, nella sua relazione, il passaggio sul futuro: “Donne in campo è il contenitore dove tutte noi coltiviamo con cura devota l’atto creativo di immaginare il futuro, di saper rappresentare e richiamare la memoria storica, attualizzarla nella dimensione presente e proiettarla creativamente nel futuro. E’ questo il processo femminile messo in atto dalle agricoltrici nella loro funzione di rappresentanza”.
E allora il mio augurio è che anche nel futuro Donne in Campo, Cia Veneto e Cia Venezia – visto che la sua azienda è in quella provincia – possano contare sulla bravura e sulla preparazione di Mara».

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