Giochi, musica, prodotti tipici, laboratori, esperti... e tutte le generazioni dell’agricoltura in piazza. Sarà una giornata di festa, domenica 9 ottobre, per CIA Veneto, che organizza a Padova “Generazioni in Campo”. In Piazza delle Erbe e nelle vie limitrofe si svolgerà una vera e propria festa delle associazioni che afferiscono a CIA: i pensionati dell’ANP, i giovani dell’AGIA, le donne di Donne in Campo, che porteranno la loro storia e le loro esperienze.
Nei prossimi giorni scopriremo nel dettaglio il programma della giornata. Intanto mettete in calendario l’appuntamento. Ci vediamo domenica!

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«Buon lavoro ai parlamentari eletti in Veneto. Saranno chiamati ad affrontare una situazione difficile: da parte nostra non mancheranno le proposte e lo spirito collaborativo che ci contraddistingue». Gianmichele Passarini, presidente di Cia Veneto, commenta così l’esito delle elezioni politiche.

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“L’agricoltura è presidio del territorio, in particolare nelle aree interne del nostro Paese che quando abbandonate degradano rapidamente. La figura dell’agricoltore si sta dimostrando un concreto ausilio all’azione dello Stato, fondamentale talvolta nel contrasto di fenomeni quali il dissesto idrogeologico. Nel nostro programma abbiamo voluto dedicare particolare attenzione a questo comparto: andremo a sostenere le imprese agricole con misure proporzionali alla complessità del momento, agevolando il ricambio generazionale e attuando quell’attesa semplificazione della burocrazia divenuta oramai insostenibile, in particolare per le piccole realtà che in territorio Veneto rappresentano la stragrande maggioranza”.

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Giovedì, 08 Settembre 2022 07:35

Decreto Aiuti, le richieste di UIL Veneto

«Il Decreto Aiuti ter potrebbe essere uno degli ultimi atti di questo Governo: dimostri di voler sostenere concretamente l’agricoltura italiana, dimenticata dalla campagna elettorale e messa in ginocchio dalla siccità, dal caro energia e dall’impatto economico della guerra in Ucraina».
Gianmichele Passarini, presidente di Cia Veneto, si fa portatore delle richieste degli agricoltori della nostra regione, secondo tre direttrici: agevolazioni su gasolio agricolo, indennizzi dopo gli effetti disastrosi del climate change e garanzia di liquidità alle aziende.
Nel dettaglio, per Cia Veneto è prioritaria l’estensione del credito d’imposta per il carburante agricolo al secondo e quarto trimestre del 2022, periodi particolarmente strategici per il consumo energetico ed esclusi dalle agevolazioni attualmente vigenti. La misura deve comprendere anche il gasolio utile al riscaldamento delle colture in serra e non sia limitata solamente a quello per autotrazione.

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Il Gazzettino, 8 settembre 2022

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«Potrebbe essere l'anno degli agriturismi, facciamo in modo che il settore abbia le sue regole». E' un messaggio di speranza quello lanciato ieri da Cia Veneto e Turismo Verde Veneto, nell'incontro con la stampa avvenuto all'agriturismo Settecento Alberi di Noventa di Piave. Hanno partecipato il presidente di Cia Veneto Gianmichele Passarini e - per Turismo Verde - la presidente Donata Cenedese e Mario Quaresimin.

«Il settore agrituristico veneto conta di circa 1500 aziende in attività (anno 2019) con una presenza distribuita nelle sette province, Verona con 418 strutture, Treviso con 311, Vicenza 231, Padova 179, Venezia e Belluno 132, Rovigo 53. Recuperiamo i dati del 2019, visto che gli anni 2020 e 2021 sono stati condizionati dalla pandemia. In quell’anno si sono registrate in tali strutture circa un milione di presenze con un aumento del 5,8% sull’anno precedente. Vale la pena di sottolineare che le presenze turistiche complessive nella regione hanno raggiunto i 65 milioni, vale a dire che l’agriturismo ne ha intercettate poco più dell’1,5%. Tale domanda di turismo rurale è, seppur nei numeri descritti, una precisa richiesta da parte di una tipologia di turisti che se non la trovassero nei nostri agriturismi la cercherebbero altrove (altre regioni di Italia, ma anche Francia e Croazia), rischio che la nostra regione non si può permettere di correre. L’enogastronomia, l’ospitalità rurale, la fruibilità di paesaggio agrario, di storia e tradizioni del mondo agricolo rappresentano per i cittadini un modo diverso di vivere il proprio tempo libero verso il quale c’è un preciso orientamento di un nuovo modo di fare turismo che si coniuga con il turismo lento, fatto di esperienze, lontano dai centri affollati, a contatto con la natura, con gli agricoltori e con i tanti prodotti di eccellenza che caratterizzano la nostra agricoltura. Dai dati del centro studi CIA nazionale, le presenze nella primavera 2022 sono in aumento del 10% rispetto allo stesso periodo del 2019».

In particolare, recarsi presso un agriturismo questa estate è anche un aiuto al settore. «Quest’anno è caratterizzato da una persistente siccità che, sommata alla difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e all’aumento dei costi energetici, mette a rischio la tenuta economica delle aziende agricole, i cui margini di guadagno sono sempre più ridotti. Scegliere un agriturismo – che è l’elemento più diffuso è caratteristico della cosiddetta multifunzionalità – vuol dire aiutare e sostenere il mondo agricolo».

Durante l'incontro si è discusso delle modifiche alla legge regionale 28/2012, che regola l'attività degli agriturismi. «Attività che è sempre connessa, non è quella principale, che è e deve restare quella agricola. troviamo la nuova definizione di turismo rurale da cui appare evidente la connessione ed il legame con l’azienda agricola. Si è parlato di ospitalità e di percentuali di prodotti, ma soprattutto si è voluto promuovere un sistema».

«Abbiamo restaurato le tante case rurali diroccate, recuperato le ricette della tradizione contadina, le specie autoctone in via di estinzione, ripristinato in tanti territori il paesaggio rurale, il tutto ripagato da un reddito complementare a quello derivante dall’attività agricola, ospitando inizialmente “improbabili” turisti (poi sempre più numerosi). L’agriturismo è stato così visto come un luogo fuori dalle mete di un turismo di massa e quindi di possibili assembramenti, ed un posto all’aperto, al contatto con la natura e quindi più sicuro, sostenibile ed esperienziale. Abbiamo saputo dare momenti di relax, di svago, di nuove esperienze da portare a casa, ma anche di conforto verso i nostri ospiti, potendo affermare di essere sempre più indispensabili alla comunità. 

Tutti insieme ridiamo valore al fattore umano e quindi alle relazioni, elemento chiave per l’accrescimento del bene comune e delle aree più interne del nostro Veneto».

 

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