CIA Agricoltori Italiani Veneto sta monitorando da ormai quasi 48 ore la situazione del maltempo sul territorio regionale. La prima parte della giornata di lunedì è stata vissuta con particolare apprensione nelle province di Belluno, Treviso e Venezia. «La rete idrica - conferma il presidente regionale Gianmichele Passarini- è in grande sofferenza. Non aiuta il vento di scirocco che riporta l'acqua verso l'interno. A peggiorare la situazione, la vastità di superfici impermeabili del nostro territorio». L'eccezionale ondata di piogge sta mettendo in ginocchio anche le produzioni agricole: il 20 per cento della soia - in Veneto ci sono quasi 140mila ettari coltivati - non è stato ancora raccolto e c’è un rallentamento nella semina del frumento (che nel 2018 e di 96.300 ettari).
«È molto importante che sia stata diramata la massima allerta in queste ore – aggiunge Passarini – e ci sia una mobilitazione così importante, Ma è arrivato il momento di cambiare approccio. Fino ad ora il problema del clima che cambia è stato affrontato in emergenza. Dobbiamo invece adattarci al cambiamento climatico. Ciò ribalterebbe la situazione e ci permetterebbe di ragionare in previsione di ciò che succederà, mettendo in campo la pianificazione sia di tecniche che di strategie necessarie alla mitigazione dell’impatto degli eventi. Superata questa emergenza, dovremo cambiare passo, mettendo attorno allo stesso tavolo gli agricoltori, gli esperti, i ricercatori e i decisori politici».

 

Pubblicato in Notizie in evidenza