«Grazie alle osservazioni e raccomandazioni al disciplinare Unesco, abbiamo permesso un approccio che non ponesse vincoli o prescrizioni gravosi agli agricoltori: è proprio il loro lavoro a costituire il "paesaggio culturale" che si intende tutelare».
«Sarà Importante - aggiunge il presidente di Cia Treviso Giuseppe Facchin - che tutto il sistema sia coeso attorno alla strategia comunicativa della promozione della qualità e dell’unicità del territorio. Una sfida per le nostre aziende che, grazie a formazione e competenza, permetterà loro di cogliere le nuove opportunità e diventare pionieri di una nuova forma di accoglienza turistica, capillare nel territorio».