Martedì, 05 Novembre 2019 13:38

Cimice asiatica, le proposte di Cia dopo le mosse della Regione Veneto

Prende forma l’azione di risarcimento disposta dalla Regione Veneto nei confronti dei frutticoltori la cui colture sono state gravemente danneggiate dalla cimice asiatica: la Giunta regionale del Veneto ha stabilito – su proposta dell’assessore all’agricoltura Giuseppe Pan - le modalità di calcolo e assegnazione del fondo di emergenza di 3 milioni e 48 mila euro stanziato nel bilancio 2019.

“I danni denunciati dagli agricoltori veneti – premette l’assessore Pan – sono stimati tra gli 80 e i 100 milioni di euro per l’intero comparto frutticolo. Siamo in presenza di una vera e propria calamità, diffusa in tutta la pianura veneta, che richiede un piano organico di contenimento e prevenzione, a valenza nazionale, dotato di adeguate risorse, mezzi e finanze. In attesa che il ministero competente e il governo adotti un intervento incisivo di contrasto e di indennizzo, la regione Veneto, per parte propria, ha messo in campo un primo aiuto emergenziale per soccorrere i frutticoltori che hanno subito, a causa della cimice marmorata, danni superiori al 30 per cento della produzione lorda vendibile ordinaria dell'azienda. I risarcimenti saranno ripartiti in misura proporzionale tra tutti gli eventi diritti, sino ad un massimo dell’80 per cento del danno subito”.
“Nel contempo la Regione Veneto continuerà a fare pressione su Mipaaft, governo, parlamento ed organismi comunitari – conclude Pan – perché questa emergenza sia affrontata su scala nazionale, con investimenti adeguati nella ricerca e nello studio di piani di contrasto con insetti antagonisti, e con un congruo intervento risarcitorio o compensativo nei confronti di chi ha visto interamente distrutta o pesantemente deprezzata la propria produzione frutticola”.
E proprio al ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova la Cia Veneto, insieme ai colleghi di Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Piemonte e Lombardia, ha consegnato – nel corso dell’ultima direzione nazionale della Cia – un documento che contiene una proposta articolata per dare risposte urgenti agli agricoltori danneggiati dalla invasività della cimice asiatica.
«Occorre rapidamente operare in più direzioni, a livello nazionale e comunitario, per definire un quadro normativo e finanziario che determini condizioni diverse e affronti il problema che si può quantificare nella sua entità con circa 500 milioni di euro di danni arrecati alla sola produzione primaria. A questi andranno sommati i danni all’indotto della lavorazione, condizionamento, servizi e commercializzazione. In particolare si evidenzia la sottrazione di giornate lavorative per gli addetti ai centri di condizionamento che, oltre alla perdita di reddito, determina anche il rischio, per alcuni di questi, di non poter usufruire dei sostegni previsti dalla norma».
La Cia ritiene necessario definire un sostegno finanziario adeguato alle esigenze e procedere senza indugi alle modifiche normative che si rendano necessarie per far fronte all’emergenza in atto. Occorre che il Governo si faccia carico della gravità del problema e agisca coerentemente finanziando in modo adeguato la Legge n. 102/04. Occorre inoltre dotare delle risorse necessarie la ricerca chiamata a fornire, in tempi possibilmente rapidi, risposte all’esigenza di contenere questo nuovo flagello, evitandone la dispersione e creando un necessario coordinamento tra tutti i soggetti coinvolti. Per dare una prima risposta alle aziende più esposte, quelle che hanno fatto i maggiori investimenti e alle aziende condotte da giovani, occorre disporre l’immediata sospensione dei mutui e istituire un fondo di rotazione che fornisca le garanzie necessarie a chi necessita di risorse finanziarie per proseguire l’attività. Inoltre si devono prevedendo nel contempo misure che evitino la segnalazione dei soggetti coinvolti alla Crif (Centrale rischi).
Inoltre Cia-Agricoltori Italiani chiede con forza che l’intero Governo agisca nei confronti delle competenti autorità dell’Unione Europea per confermare l’utilizzo per l’anno prossimo della sostanza chimica Metile.
L’unica che allo stato assicura un parziale controllo della cimice.
Inoltre occorre che tutti gli atti necessari per rendere possibile l’immissione in pieno campo già dall’inizio della prossima primavera dell’antagonista, noto come vespa samurai, siano attuati nei tempi necessari per permettere il raggiungimento di questo imprescindibile obiettivo.
Nei confronti dell’Ue il Governo nazionale deve chiedere le coerenti modifiche ai regolamenti comunitari per permettere:
- L’aumento dell’aliquota di sostegno dal 50 all’80% per gli investimenti, tipo l’approntamento delle reti di protezione.
- L’aumento della clausola di salvaguardia per le Op sino all’80% per evitare che queste, a causa della riduzione dei conferimenti, perdano i requisiti del riconoscimento.
- Modifica degli orientamenti per gli aiuti di stato per permettere che la prevista soglia di danno del 30% possa contenere più calamità succedutesi nel corso dell’anno.
- Elevare dall’attuale 0,5% al 0,9% le risorse destinate dall’Ocm ortofrutta per il ristoro dei danni, riservando quest’aumento ai soli danni causati dalla cimice.
- Attivazione dell’art. 221 del Reg. Ue n. 1308/2013 per ristorare i danni evidenziando che la calamità ha assunto ormai un carattere sovraregionale e deve essere affrontata con la dovuta risolutezza.
Infine, in considerazione dell’andamento del mercato che vede la carenza di prodotto nazionale, si rende necessario aumentare i controlli sulla filiera per assicurare che l’origine dei prodotti sia garantita allo scopo di evitare fraudolenti indicazioni che sarebbero una ulteriore beffa al danno subito.

 

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