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La Nuova Venezia on-line, 24.11.2020

Pubblicato in Rassegna Stampa
Martedì, 18 Giugno 2019 08:12

La Nuova Venezia, 20 giugno 2019

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Martedì, 18 Giugno 2019 08:12

Il Gazzettino, 20 giugno 2019

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«I pensionati non sono il bancomat dello Stato, il taglio degli assegni mette a rischio 6 milioni di persone in tutta Italia». È partendo da questo assunto che l’Associazione Nazionale Pensionati ha manifestato lunedì 19 giugno a Venezia, incontrando il Viceprefetto della città lagunare Sebastiano Cento.
Manifestazioni analoghe si svolgono questa settimana in tutti i capoluoghi di Regione: ai Prefetti è stato consegnato il documento approvato dall’Assemblea nazionale ANP-CIA (lo scorso 16 aprile a Bologna), affinché venga trasferito dalle prefetture alla Presidenza Del Consiglio Dei Ministri e al Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale.

Il documento contiene proposte e rivendicazioni nei confronti del Governo nazionale, a partire dall’aumento degli assegni di pensione al minimo - circa 500 € mensili – fino alla richiesta di riforma del provvedimento del Governo in materia di “pensione di cittadinanza” che, a causa dei criteri di accesso, prefigura situazioni di discriminazione e ulteriori diseguaglianze.

«Già con la mensilità di giugno – spiegano il presidente regionale di ANP Giuseppe Scaboro e il segretario Luciano Bozzato, che con i sette presidenti provinciali hanno guidato la delegazione - l'Inps recupera la quota indicizzata sugli assegni sopra i 1.520 euro lordi (circa 1.200 netti) maturati da gennaio in poi. Questo per una norma, contenuta nella Legge di bilancio, che consentirebbe un risparmio di 3,6 miliardi di euro in tre anni, mentre si colpiscono le fasce più deboli e che andrebbero maggiormente tutelate dall'aumento del costo della vita.
La cosiddetta pensione di cittadinanza non ha, inoltre, risolto in nessun modo il problema delle minime, alle prese, tra l'altro, con l'incertezza della quattordicesima di cui non fa menzione né la Legge di bilancio né il Decreto pensioni. Il taglio effettuato con il blocco dell'indicizzazione non verrà mai più recuperato, incidendo sulla perdita del potere d'acquisto degli assegni pensionistici, già arrivata al 30% negli ultimi dieci anni».

Oltre al nodo non risolto delle pensioni, il documento lamenta una inadeguata strategia e azione di politica sanitaria e di servizi sociali, soprattutto nelle aree interne e rurali del Paese. Le persone anziane, già in difficoltà per gli effetti della crisi di questi ultimi anni, sono quelle maggiormente colpite da queste carenze.
«L’ANP-CIA – aggiunge Scaboro – preme per un welfare di comunità, funzionale alla tutela delle persone. Abbiamo messo in rilievo anche l’urgenza del tema della valorizzazione del ruolo sociale dell’anziano, per favorire il quale è necessaria una Legge sull’invecchiamento attivo».

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«I pensionati non sono il bancomat dello Stato, il taglio degli assegni mette a rischio 6 milioni di persone in tutta Italia». È partendo da questo assunto che l’Associazione Nazionale Pensionati (ANP) del Veneto manifesterà lunedì 17 giugno a Venezia.
Un corteo si muoverà da Piazzale Roma fino a Campo San Maurizio: alle 11 una delegazione, guidata dal presidente regionale Giuseppe Scaboro, incontrerà il Prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto, per consegnarli il documento approvato dall’Assemblea nazionale ANP-CIA, affinché venga trasferito dalle prefetture alla Presidenza Del Consiglio Dei Ministri e al Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale.
Il documento contiene una serie di proposte e rivendicazioni nei confronti del Governo nazionale.

Sono oltre 43mila i pensionati veneti iscritti alla associazione (che si occupa dei pensionati e degli all’interno della Confederazione Italiana Agricoltori, con 420mila iscritti in Italia), con punte di 17mila a Padova e 13mila a Venezia. Il 43% sono uomini, con una età media di circa 74 anni, il 57% donna con una età media di 77 anni e mezzo. La maggior parte delle pensioni rappresentate da Anp deriva dal lavoro dipendente (44%) e dall’agricoltura (35%). Seguono artigianato, commercio, pubblico impiego e altro (21%). Il 40,6% delle pensioni su cui ANP ha delega, sono pensioni minime (502 euro).

Al termine dell’incontro (all’incirca alle ore 12.00) la delegazione incontrerà la stampa in Campo San Maurizio per illustrare i contenuti del documento presentato al Prefetto.

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Martedì, 16 Ottobre 2018 10:38

Pensioni, le richieste di ANP ai parlamentari

Aumento delle pensioni minime da 502 a un minimo di 650 euro, come stabilito dalla Carta Sociale Europea. La quattordicesima per gli assegni sotto i 1.000 euro parte integrante del trattamento previdenziale. E poi ancora l’aumento della no tax area e l’inserimento dei lavoratori agricoli nell’elenco della categorie usuranti ai fini della concessione dell’Ape Sociale.
Sono solo alcune delle richieste mosse da ANP Veneto, l’associazione dei pensionati della CIA, che associa nella nostra regione più di 45mila persone. Il documento è stato illustrato a deputati e senatori del Veneto Occidentale; un nuovo incontro si svolgerà nei prossimi giorni con i parlamentari del Veneto Orientale.
«L’83% dei nostri pensionati – ha spiegato il presidente regionale di ANP Giuseppe Scaboro - vive con una pensione sotto i 1000 euro, con difficoltà ad arrivare a fine mese, a pagare le bollette della corrente elettrica e del gas, in particolare nei mesi invernali. Il 44% dei nostri soci vive con una pensione inferiore a 500 euro».
Dal canto suo, il presidente di CIA Veneto Gianmichele Passarini ha aggiunto che «chi ora è in pensione ha lavorato sodo per costruire l’Italia e farla diventare il quinto Paese mondiale dal punto di vista economico. Per questo dobbiamo avere rispetto per gli anziani, ridare loro la dignità attraverso politiche di welfare che prevedano un aumento delle pensioni basse e un miglioramento della qualità della vita».
Ha espresso timore per la manovra che sta approntando il governo il presidente nazionale dell’Anp, Alessandro Del Carlo. «Siamo preoccupati oer l’aumento possibile del deficit: è impensabile che un governo non tenga conto dei costi che si avranno nel tempo. Inoltre non si sente più parlare di sanità e di finanziamenti per i pensionati. In una ottica generazionale, oltre che gli anziani, siamo preoccupati per il futuro dei giovani».
Tra gli interventi dei parlamentari, Daniela Sbrollini (PD) ha insistito proprio sul conflitto generazionale: «Lo si può eliminare – ha detto - solo investendo sul sociale e sulla sanità attraverso politiche non spot e propaganda ma strutturali, che guardino al futuro del Paese». Silvia Benedetti (Gruppo Misto) si è detta «favorevole ad un aumento delle pensioni minime, ma occorre la copertura finanziaria e attualmente, con le proposte che stanno venendo dal Governo, non sembra ci siano queste coperture».
Ha promesso ascolto e disponibilità per ulteriori incontri Erik Pretto, deputato Lega Nord.

 

 

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Mercoledì, 10 Ottobre 2018 14:43

Incontro sulle pensioni

Lunedì 15 ottobre, alle 10, presso l'azienda agrituristica "La Campagnola" di Ghizzole di Montegaldella (VI), ANP Veneto, l'associazione dei pensionati di CIA Veneto, incontrerà deputati e senatori per per parlare delle proposte in tema di sistema pensionistico, così come approvate dalla giunta nazionale dell'ANP. 

«Sarà l'occasione - spiega il presidente di ANP Veneto Giuseppe Scaboro - per poter esporre direttamente le richieste di adeguamento delle pensioni minime, in particolar modo delle pensioni dei lavoratori autonomi agricoli, e per porre l'attenzione sui temi della povertà e sulla necessità di adeguate politiche sociali».

Aprirà l'incontro il presidente di CIA Veneto Gianmichele Passarini e saranno presenti i dirigenti della CIA e dell’Associazione Pensionati del Veneto.

 

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