Mercoledì, 19 Settembre 2018 13:56

Cia al Flormart di Padova

2,5 miliardi e mezzo di fatturato, 27.000 aziende, 100.000 occupati: a livello nazionale il florovivaismo è un comparto fondamentale per il settore primario, e i numeri dicono lo stesso per ciò che riguarda il Veneto, dove il valore della produzione è in leggero miglioramento (209 milioni di euro a fine 2017), per un totale di 2.700 ettari coltivati e circa 1.500 aziende. Il quadro generale del florovivaismo è promettente, come hanno sottolineato esperti e rappresentanti istituzionali nell’ambito della tavola rotonda che oggi ha aperto l’edizione 2018 del Flormart, nei padiglioni di PadovaFiere. Esiste, però, un buon margine di miglioramento, soprattutto per ciò che riguarda l’attenzione che il mondo politico deve avere nei confronti di questo comparto, ben lontano dall’essere il ‘fanalino di coda’ dell’agricoltura: “I dati relativi al florovivaismo fotografano un comparto vivace, dalle grandi potenzialità – ha dichiarato il Presidente nazionale di CIA, Dino Scanavino -. Di certo è sottostimato l’apporto che il settore da alla buona organizzazione dei sistemi urbani e del paesaggio nel suo complesso, e proprio i florovivaisti intendono mettersi a disposizione delle amministrazioni per prendersi cura del territorio e incentivare il turismo”.

In Veneto, la produzione di fiori e piante (52,6 milioni di euro) e la produzione vivaistica (circa 29 milioni di euro) sono entrambe in leggero calo, mentre il servizio di sistemazione di parchi e giardini offerto dalle imprese ha quasi raggiunto i 128 milioni di euro (+1%).
La Regione mostra di considerare le notevoli capacità di sviluppo del florovivaismo: “Il Veneto è la prima regione d’Europa per investimenti nel settore – ha detto l’Assessore regionale all’Agricoltura, Giuseppe Pan, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione -. E’ fondamentale fare rete anche in quest’ambito, perché il florovivaismo consente di garantire una tutela ancora maggiore del paesaggio, e ciò si ripercuote positivamente sul turismo, che rappresenta un comparto indispensabile per la nostra economia”.

In questo contesto generale, si inserisce anche Padova, che con 452 aziende è la prima provincia veneta nel settore del florovivaismo: nonostante il calo dello 0,9% registrato nell’ultimo anno nel numero di imprese, il comparto gode di buona salute in questa parte del territorio regionale. Per quanto riguarda le superfici investite, Padova registra una flessione significativa (780 ettari, -13,5%), ma si conferma comunque la provincia più importante del Veneto. In particolare, a livello padovano si sta già lavorando per valorizzare il settore e avvicinarlo sempre di più ai mercati esteri: nell’area di Saonara è stato avviato il Distretto del Florovivaismo, che ha come obiettivo quello di promuovere l’attività delle aziende e creare un marchio vendita.

“Il distretto di Saonara è tra i protagonisti del Salone, un’occasione per far conoscere agli operatori del settore le potenzialità del nostro territorio – commenta il Presidente provinciale di CIA, Roberto Betto -. Siamo fermamente convinti che l’unione faccia la forza, a vantaggio di tutti gli attori coinvolti, e che il comparto abbia voglia di vivacità e investimenti nel futuro. Il mercato interno sta andando bene, ma l’obiettivo è quello di sfondare all’estero”.

 

«Bene il mercato interno, ma l’obiettivo è quello di sfondare all’estero: spero che da questa edizione di Flormart vengano le ricette giuste per il settore del florovivaismo». Gianmichele Passarini, presidente di Cia Veneto, ha commentato così la presenza dell’associazione alla 69esima edizione del Flormart. «Il florovivaismo è un settore importante per gli agricoltori, e il mondo Cia è sensibile alle sue esigenze particolari». Passarini ricorda la forza del florovivaismo in particolare nel padovano e nel trevigiano. «Ma è un settore che ha necessità di investimenti: soprattutto l’esigenza è quella di trovare sbocco al di fuori del perimetro veneto e italiano. La nostra regione è in controtendenza rispetto al resto d’Italia, con un saldo negativo tra importazione ed esportazioni. Per questo occorre lavorare per arrivare ad un marchio unico di qualità che riesca a far uscire il prodotto dal territorio. A livello padovano si sta già lavorando per questo: nell’area di Saonara è stato avviato il Distretto del Florovivaismo che ha come obiettivo quello di valorizzare il settore e creare un marchio vendita. Vedremo se il Salone porterà novità in questo senso: credo che l’unione faccia la forza, a vantaggio di tutti gli attori coinvolti».

 

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Lunedì, 17 Settembre 2018 14:20

Cia Veneto al Flormart di Padova

«Bene il mercato interno, ma l’obiettivo è quello di sfondare all’estero: spero che da questa edizione di Flormart vengano le ricette giuste per il settore del florovivaismo». Gianmichele Passarini, presidente di Cia Veneto, lancia così la presenza dell’associazione alla sessantanovesima edizione del Flormart, in programma dal 19 al 21 settembre a Padova. «Il florovivaismo è un settore importante per gli agricoltori, e il mondo Cia è sensibile alle sue esigenze particolari. Mercoledì ci sarà il nostro presidente nazionale Dino Scanavino alla tavola rotonda di apertura del salone». Passarini ricorda la forza del florovivaismo in particolare nel padovano e nel trevigiano. «Ma è un settore che ha necessità di investimenti: soprattutto l’esigenza è quella di trovare sbocco al di fuori del perimetro veneto e italiano. La nostra regione è in controtendenza rispetto al resto d’Italia, con un saldo negativo tra importazione ed esportazioni. Per questo occorre lavorare per arrivare ad un marchio unico di qualità che riesca a far uscire il prodotto dal territorio. A livello padovano si sta già lavorando per questo: nell’area di Saonara è stato avviato il Distretto del Florovivaismo che ha come obiettivo quello di valorizzare il settore e creare un marchio vendita. Vedremo se il Salone porterà novità in questo senso: credo che l’unione faccia la forza, a vantaggio di tutti gli attori coinvolti».

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